Come mollo tutto, vado a Dubai e mi metto in proprio

Di
Redazione Millionaire
22 Giugno 2015

Personal trainer, Alfredo Barulli, 27 anni, tarantino, si trasferisce a Dubai e trova la sua oasi nel deserto: «Nel 2013 dopo 7 anni di studio e lavoro mediocre ho deciso di andare via dall’Italia. In Puglia non superavo 600 euro al mese» racconta Alfredo a Millionaire.

Eppure, di soldi, ne aveva spesi molti di più in formazione: sette anni in giro per l’Italia e una università americana per personal trainer che riesce a pagarsi con lavori di ogni tipo: «Ho fatto il bagnino, il muratore, l’imbianchino, il venditore porta a porta. Poi per caso ho visto il film Italians con Scamarcio e Verdone, ambientato a Dubai, e mi sono innamorato di questa oasi nel deserto».

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Fonte foto: https://www.facebook.com/BurjKhalifa

Allora decide di investire gli ultimi risparmi in un corso di inglese di due mesi, studiando giorno e notte: «Poi ho iniziato a inviare curricula e raccogliere informazioni online».

Come si fa a essere assunti negli Emirati?

«Sui portali gli annunci non mancano. E i colloqui di lavoro possono essere fatti via Skype. La conoscenza dell’inglese è fondamentale. Un hotel di lusso dello sceicco di Abu Dhabi mi ha chiamato a fare il supervisore di palestra e piscina. Contratto a tempo indeterminato, biglietto aereo e appartamento. Credevo fosse uno scherzo, ma era tutto vero. Dopo quattro mesi di lavoro mi sono licenziato perché volevo arrivare a Dubai. Ho trovato un’agenzia che assumeva trainer in cambio del 40% dei loro guadagni. Dopo un anno, mi sono messo in proprio».

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Perché lavorare come libero professionista?

«Guadagnavo molto bene, ma dovevo versare una buona fetta dei miei incassi all’azienda. Così ho preferito essere indipendente. Le trafile burocratiche sono veloci, per mettersi in proprio nel mio settore è necessario investire 5-10mila euro. Oggi guadagno 3mila-6mila euro al mese e lavoro tre ore al giorno».

Come si vive a Dubai?

«Socializzare è facile perché gli stranieri sono tantissimi. La criminalità è assente. E poi io amo vivere al mare, in un clima caldo. Certo da giugno a settembre la temperatura è proibitiva, tra 35 e 50°C, però l’aria condizionata è presente ovunque».

Questo è un estratto dell’inchiesta su come vivere e fare business a Dubai, pubblicata su Millionaire di marzo 2015.

Redazione

(Fonte foto immagine in evidenza utente Flickr, Guilhem Vellut, https://www.flickr.com/photos/o_0/)

 

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