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Il discorso di Tim Cook ai laureati del Mit: «La tecnologia da sola non basta. Serve umanità»

Di
Redazione Millionaire
27 Giugno 2017

Il Ceo della Apple si è rivolto ai giovani parlando di umanità e tecnologia. Ecco i passaggi più significativi del suo intervento.

A 12 anni dal celebre discorso di Steve Jobs agli studenti di Stanford, Tim Cook, amministratore delegato di Apple, si rivolge ai giovani, parlando di tecnologia, futuro e umanità.

Alla ricerca di uno scopo

«Al liceo ho pensato di aver capito quale fosse lo scopo della mia vita quando ho trovato una risposta alla classica domanda “Cosa vuoi fare da grande?”. Invece no. All’università pensavo di averlo scoperto quando sono riuscito a rispondere alla domanda “Cosa sai fare meglio?”. Non ancora. Ho pensato di averlo capito quando ho trovato un buon lavoro. Poi ho creduto che mi servisse qualche promozione. Neanche questo ha funzionato. Cercavo di convincermi che la risposta fosse sempre dietro l’angolo successivo… Questa situazione mi stava distruggendo. Una parte di me continuava a spingermi ad andare avanti, a raggiungere l’obiettivo successivo. L’altra parte continuava a chiedere “Tutto qui?”».

Il senso della vita: servire l’umanità

«Dopo innumerevoli tentativi, alla fine, 20 anni fa, la mia ricerca mi ha portato alla Apple. A quei tempi l’azienda stava lottando per sopravvivere. Steve Jobs (…) voleva dare la possibilità ai folli — agli anticonformisti, ai ribelli, ai piantagrane, a tutti coloro che vedono le cose in modo diverso — di fare al meglio il loro lavoro. Steve pensava che così potremmo davvero cambiare il mondo.

Prima di allora non avevo mai conosciuto un leader con quella passione o un’azienda con uno scopo così chiaro e coinvolgente: servire l’umanità. (…) Come posso servire l’umanità? Questa è la domanda più grande e importante della vita. Quando lavori a qualcosa che è più grande di te, trovi un senso, trovi lo scopo. Quindi la domanda che spero vi poniate da questo momento in poi è “Come posso servire l’umanità?”»

Su progresso e tecnologia

«Grazie alle scoperte fatte qui, miliardi di persone stanno conducendo una vita più sana, produttiva e appagante. E se riuscissimo a risolvere anche uno solo dei grandi problemi del mondo, dal cancro ai cambiamenti climatici, alla disuguaglianza educativa, sarà grazie alla tecnologia. Ma la tecnologia da sola non basta. E talvolta può anche essere parte del problema.

«Oggi la tecnologia è parte integrante di quasi tutti gli aspetti della nostra vita. La maggior parte delle volte viene usata a fin di bene. Eppure le potenziali conseguenze negative si stanno ampliando rapidamente. Minacce alla sicurezza e alla privacy, fake news, social media che diventano anti-social. A volte quella stessa tecnologia che è stata concepita per unirci finisce per dividerci. La tecnologia può fare grandi cose. Ma non vuole. Non vuole fare niente. Questo ruolo spetta a noi. Spetta ai nostri valori e al nostro impegno verso i nostri familiari, i vicini di casa, le nostre comunità, spetta al nostro amore per la bellezza e alla convinzione che le nostre fedi sono interconnesse, al nostro senso civico e alla nostra bontà d’animo».

Non pensate come i computer. Aiutate gli altri

«Non sono preoccupato dal fatto che l’intelligenza artificiale dia ai computer la capacità di pensare come gli esseri umani. Sono più preoccupato dalle persone che pensano come computer, senza valori, senza compassione, senza preoccuparsi delle conseguenze… Se la scienza è una ricerca nell’oscurità, allora l’umanità è una candela che ci mostra dove siamo e i pericoli che dobbiamo affrontare. Come diceva Steve Jobs, la tecnologia da sola non basta. È la tecnologia unita alle arti liberali, unite alle scienze umanistiche, che fa cantare i nostri cuori… Qualsiasi cosa facciate nella vita e qualsiasi cosa noi facciamo in Apple, dobbiamo infonderla dell’umanità con cui ciascuno di noi è nato… Misurate il vostro impatto in termini di umanità e non di “mi piace”, considerando le vite che andate a toccare; non in termini di popolarità, ma di persone che aiutate. Mi sono accorto che vivo meglio da quando ho smesso di preoccuparmi di ciò che gli altri pensano di me. Sarà lo stesso per voi. Rimanete concentrati su ciò che conta davvero. Ci saranno volte in cui la vostra dedizione a servire l’umanità verrà messa a dura prova. Siate pronti. La gente cercherà di convincervi che dovete tenere la vostra empatia fuori dalla vita lavorativa. Non accettate questo falso presupposto».

“Abbiate coraggio”

«Quando siete certi che la vostra causa è giusta, dovete avere il coraggio di difenderla. Se vedete un problema o un’ingiustizia, pensate che solo voi potete risolverlo. Proseguendo nel vostro cammino, usate la mente, le mani e il cuore per creare qualcosa che sia più grande di voi… Come disse Martin Luther King: “Tutte le vite sono interconnesse. Siamo tutti legati a un unico destino”. Se tenete sempre ben presente questa idea, se scegliete di vivere la vostra vita a metà strada tra la tecnologia e le persone che aiuta, se vi impegnate a creare il meglio, a dare il meglio e a fare il meglio per tutti, non solo per alcuni, allora oggi l’umanità può ben sperare».

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