Mollo tutto e vado a Ibiza (7 strategie per fare business)

Di
Redazione Millionaire
6 Maggio 2015

È l’isola del divertimento e della musica. Ma anche dello yoga e del lusso. Nel 2015 è prevista un’affluenza superiore ai 5 milioni di turisti dello scorso anno. Il pubblico è cresciuto, aumentate le famiglie e gli adulti con un potere di acquisto superiore. Questa è Ibiza, il sogno di molti imprenditori italiani.

Come Daniela Bianchi, 42enne, milanese titolare dell’agenzia immobiliare e di servizi http://ibizaexclu.com/. Giunta sull’isola in vacanza, per un anno sabbatico, ci è rimasta. Vive sull’isola da 12 anni: «Lavoravo come project manager per una società informatica, gestivo progetti per gli istituti di credito. Erano anni che non facevo una vacanza. A un certo punto ho sentito il bisogno di qualche mese di relax, ma soprattutto di riprendermi in mano la mia vita» racconta Daniela a Millionaire.

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Dopo un mese inizia a lavorare, prima in una pompa di benzina, poi come cuoca per l’Esercito. Poi l’idea imprenditoriale: «Da sempre gli amici che volevano andare in vacanza a Ibiza mi chiedevano se conoscevo qualcuno che affittasse le case, e vista la mia conoscenza dell’isola li aiutavo come potevo. Ho presto realizzato che quella poteva diventare la mia attività. Ho fatto un censimento delle proprietà: molte erano ville con giardino e piscina. Chiedevo un incontro con i proprietari e proponevo loro di rimetterle a reddito. Oggi ne gestisco 122. I clienti mi danno un budget (da 2mila a 200mila euro) per una vacanza e noi selezioniamo proposte e servizi. Ogni cliente ha un assistente personale che lo aiuta nella ricerca di un ristorante, baby sitter, parrucchiere. Il mio guadagno è una commissione che va dal 10 al 20%».

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Investe 50mila euro, fa pubblicità in Italia su radio e giornali, dove ha il 70% dei suoi clienti. Gli altri vengono dalla Russia, Dubai e Nord Europa. INFO: http://ibizaexclu.com/

Con l’aiuto di Daniele Lentini, avvocato e responsabile dell’Italian desk dello studio legale (http://www.arribasabogados.com/), vediamo sette strategie per aprire un’attività a Ibiza.

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(Fonte foto utente Flickr Karrierebibel.de, https://www.flickr.com/photos/64260010@N07/

 

  • Richiedi il Nie. Numero di identificazione per stranieri. È il primo passo da compiere. È una sorta di codice fiscale. Si può richiedere al commissariato di polizia competente a Ibiza oppure al consolato spagnolo in Italia.
  • Scegli la forma giuridica. Imprenditore individuale è la forma giuridica più semplice e meno costosa. Occorre aprire Partita Iva, richiedendo il numero identificativo fiscale. Società a responsabilità limitata, capitale minimo di 3mila euro. Oppure società per azioni con capitale di 60mila euro.
  • Iscriviti al sistema di previdenza sociale. Gli obblighi contributivi si aggirano intorno ai 280 euro al mese. Esiste una tariffa plana di 50 euro al mese per un periodo limitato se in possesso di alcuni requisiti (meno di 35 anni per la donna e 30 per l’uomo).
  • Compila la dichiarazione all’Agenzia delle entrate in merito al locale e al tipo di attività da svolgere.
  • Richiedi una licenza di attività nel caso di attività commerciale. Costi da 15mila euro. Apri l’attività in 10 giorni.
  • Contatta il comune di competenza e vari assessorati per eventuali autorizzazioni.
  • Paga le imposte. Imprenditore individuale, Irpef 19% con possibilità di riduzione fino al 9% per nuovi imprenditori per i primi tre anni. Società: 28%, 15% per le società di recente costruzione.

Di Ibiza e come fare business parliamo nell’inchiesta sul numero di aprile 2015.

Redazione

 (Fonte foto immagine in evidenza, utente Flickr Ronald Saunders, https://www.flickr.com/photos/ronsaunders47/

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