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Sysdev, l’Internet of Things per monitorare la stabilità degli edifici

Di
Redazione Millionaire
4 Novembre 2016

La startup incubata all’I3P del Politecnico di Torino si occupa del monitoraggio di edifici e infrastrutture grazie all’IoT.

Marco Bonvino, 59 anni, progettista con più di 20 anni di esperienza. Attratto dalla rivoluzione dell’Internet of Things, nel 2015 lancia una startup innovativa. Si chiama Sysdev. Offre soluzioni per il monitoraggio strutturale e ambientale di edifici e infrastrutture (come ponti e gallerie). Uno strumento utile anche in caso di catastrofi naturali, come il terremoto. Sysdev si occupa di ogni aspetto, dalla progettazione dei sensori all’analisi dei Big Data. I sensori wireless monitorano lo stato degli edifici, rilevano eventuali danni e trasmettono i dati a distanza. Grazie alla raccolta e all’analisi dei dati su Cloud, è possibile sapere in tempo reale qual è «la “resilienza” del terrirorio, ovvero la sua capacità di tornare operativo».

Com’è nata l’idea?

«Nasce dalla mia esperienza sul campo. Mi occupavo già di monitoraggio. Ma volevo fare di più. I sensori sono solitamente molto costosi. Volevo abbattere i costi, per poter aumentare il numero di sensori installati e quindi avere un dato più preciso sulla stabilità delle strutture. Così ho iniziato a occuparmi dell’Internet of Things».

Come hai finanziato il progetto?

«Ho iniziato da solo, realizzando studio di fattibilità e qualche prototipo a mie spese. È stata la “fase garage”. Poi ho presentato il progetto all’incubatore I3P del Politecnico di Torino. Così nel 2015 è nata Sysdev. Senza l’incubatore, non ce l’avrei fatta. Lì hai il supporto di un tutor, anche per analisi di mercato e ricerca di investitori. A.DI.Co.M Group, una società che opera nel settore IT, ha investito 500.000 euro per lo sviluppo del prodotto e il lancio sul mercato».

Quando avverrà?

«Lanceremo un impianto pilota alla fine di quest’anno e il prossimo anno saremo sul mercato».

Qual è il modello di business?

«I clienti – gestori di infrastrutture, edifici pubblici e industriali – pagano un canone annuale per ricevere il servizio».

Come funziona?

«I sensori si incollano su strutture esistenti. Hanno un costo basso (uno zero in meno rispetto ai sensori tradizionali) quindi possono essere installati in grandi quantità, anche su un singolo elemento, come un pilastro. In questo modo il controllo è capillare. I dati sono trasmessi e analizzati in tempo reale. E possono essere consultati sul browser grazie a un’interfaccia. In caso di terremoto, per esempio, puoi sapere subito quali sono le strutture su cui intervenire. In pratica Sysdev funziona come una “scatola nera” degli edifici. Conserva la storia dell’edificio».

Che cosa ti ha spinto ad avviare una startup?

«Mi lancio nelle avventure. Non sono il classico startupper. Ma l’innovazione non è solo dei giovani. La mia startup nasce dall’esperienza. Oggi ha un team di 5 persone, tra cui tre neolaureati. Quindi unisce il dinamismo dei giovani con l’esperienza di un 59enne. E sono molto soddisfatto di questa sinergia. Non bastano le idee per realizzare un progetto. Servono anche aiuti pratici e finanziamenti. E, nel mio caso, la lungimiranza di un investitore che vuole affrontare nuove sfide e, per innovare, si rivolge a una startup».

Info: www.sysdev.eu

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