5 consigli per startupper di Antonio, designer dell’innovazione

Di
Marketing & Promotion
10 Dicembre 2015

Antonio Prigiobbo, 42 anni, napoletano, è un designer dell’innovazione. Figlio di pizzaioli non ha proseguito l’attività paterna e si è appassionato al mondo startup al quale dedica gran parte della sua vita. È il creatore della community NaStartUp che mette in contatto startupper e li aiuta a realizzare la loro idea con eventi formativi e pitch. Da quando è attiva, più di 100 progetti sono stati sviluppati. Con casi di successo come Buzzoole, Interwine, piattaforma di scrittura collaborativa: «In Campania abbiamo 297 startup, abbiamo superato la Toscana. Il nostro modello è una rete per attrarre innovatori che creano progetti dal basso, condividendo esperienze e competenze» spiega a Millionaire. Non solo Campania: la community ha contatti con acceleratori del Sud e in Europa con Londra, Barcellona, Malta e Berlino: «Grazie agli sponsor, nostri partner, diamo la possibilità a startupper di confrontarsi con il mondo degli incubatori europei, finanziando percorsi e scambi». Il prossimo evento appuntamento sarà a Napoli, il 18 dicembre, a partire dalle ore 17:30, un’occasione per conoscere persone con cui condividere un progetto, ascoltare le storie di chi ce l’ha fatta, incontrare potenziali investitori.

In virtù della sua esperienza Antonio ha visto sviluppare (ma anche fallire) molte startup e ci offre cinque consigli per chi vuole mettersi in proprio con un’idea.

1. Innova in modo dolce. Ci sono casi di idee innovative che tuttavia non vengono recepite dal mercato. Chi ha un’idea davvero rivoluzionaria, deve pensare a trovare il modo giusto per farla adottare dai consumatori, affinché loro la capiscano e condividano. Si fa con un cammino graduale. Un esempio è la Toyota che ha portato sul mercato un modello ibrido di veicolo elettrico, che funziona sia a benzina che ad energia elettrica. Una strategia che le ha permesso di cambiare le abitudini dei consumatori senza stravolgerle. Questa è la chiave. In fondo, un’innovazione è tale se c’è qualcuno che può beneficiarne. Altrimenti resta nella mente di chi la fa.

2.  Cambia in corsa (se necessario). È quello che ha fatto Groupon che nasceva come progetto diverso. Poi i soci si sono resi conto di avere costruito una squadra che aveva la vera forza nei suoi commerciali. Allora sulla base di questo ha cambiato il suo modello ed è diventata la realtà che tutti conosciamo.

3. Impara a proteggere la tua idea. Non esistono regole nella creazione di un’idea di successo. I feedback sono fondamentali, dei clienti, del team, dei finanziatori… Ciò premesso è lo startupper, l’innovatore che deve cogliere dal mercato le informazione e capire come fare una cosa. Quindi come è importante ascoltare gli altri, è altrettanto importante imparare a difendere la propria idea. L’istinto va assecondato.

nastartup

4.  Fai lo “psicologo” del finanziatore.  A San Francisco ci sono gruppi di startupper che studiano i business angel (la psicologia, gli ambiti di investimento, i successi e i fallimenti, i tempi che il fondo ha per erogare il finanziamento). Senza arrivare a questo, prima di cercare soldi, studia bene chi dovrà darteli. Fa sì che le sue esigenze si incontrino con le tue. Meglio avere un socio finanziatore in squadra che condivide il progetto e ne  è coinvolto. È un modello che funziona di più. Quando invece hai solo qualcuno con cui contrai un debito, lui difficilmente ti sosterrà nei momenti bui in cui avrai bisogno di incoraggiamento.

5.  Condividi il fallimento, più che il successo. Ogni startupper ha il compito di contribuire alla crescita dell’ecosistema. Se parli con lui ti dirà che fallire è importante, ma alla fine sono pochi quelli che condividono realmente il fallimento. Io incoraggio in tutte le communities a dire agli altri cosa sbagliano e perché, ma finora quelli bravi a capire il risultato sono pochi. È un fatto culturale: tutti vogliono apparire infallibili. Mostrare le proprie fragilità, i propri limiti può aiutare a crescere un progetto e renderlo importante.

INFO: http://nastartup.it/

Giancarlo Donadio

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