Il ritorno di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti ha portato una serie di decisioni drastiche e di vasta portata, che delineano un’agenda aggressiva sotto lo slogan “America First“. Il suo primo giorno alla Casa Bianca ha visto l’emanazione di numerosi ordini esecutivi volti a invertire molte politiche dell’amministrazione precedente e a riaffermare la leadership americana in modo unilaterale. Decisioni che impattano direttamente anche sulla nostra economia.
Per qualche ora sono passati in secondo piano i conflitti tra Israele e Hamas e la guerra tra Ucraina e Russia. Tuttavia, mentre Trump rivendica il merito per alcune questioni delicate come il cessate il fuoco a Gaza, il suo approccio pragmatico si è già trasformato in una strategia di distacco. “Quella non è la nostra guerra, è la loro guerra,” aggiungendo che Gaza appare come un “sito di demolizione massiva” e lasciando intendere che gli Stati Uniti avranno un ruolo limitato nelle vicende future.
Facciamo un riepilogo delle prime decisioni presidenziali, un’analisi delle misure più importanti, le conseguenze per l’Italia e l’Europa, e una riflessione sulla loro reversibilità.
Riepilogo delle decisioni prese da Trump il primo giorno
– Politica climatica e ambientale:
Ritiro degli Stati Uniti dall’Accordo di Parigi.
Dichiarazione di un’emergenza energetica nazionale per bypassare regolamentazioni ambientali.
Autorizzazione per trivellazioni petrolifere in Alaska e altre riserve naturali.
– Immigrazione:
Dichiarazione di emergenza nazionale al confine con il Messico.
Reintroduzione della politica “Remain in Mexico”.
Sospensione del programma di ammissione dei rifugiati.
Blocco dell’app di frontiera che facilitava richieste di asilo.
– Politiche economiche e commerciali:
Introduzione di tariffe del 25% su Canada e Messico.
Minaccia di raddoppiare le tasse per cittadini e aziende straniere negli Stati Uniti, invocando la Sezione 891 del codice fiscale.
Ritiro dell’appoggio americano all’accordo OCSE sulla tassazione minima globale.
– Politiche sociali e culturali:
Revoca dei programmi di diversità, equità e inclusione (DEI) nel settore pubblico.
Definizione ufficiale di due soli sessi biologici nei documenti federali.
– Altre misure:
Creazione del “Department of Government Efficiency” (DOGE).
Revoca dei permessi di sicurezza per 50 figure pubbliche.
Rinominazione del Golfo del Messico in “Golfo d’America”.
Reversione del nome del Monte Denali a “Monte McKinley”.
Le decisioni più importanti: analisi approfondita
– Ritiro dall’Accordo di Parigi e emergenza energetica
Trump ha definito l’Accordo di Parigi come un “rip-off” che danneggia le industrie americane. Il ritiro consente agli Stati Uniti di perseguire politiche energetiche meno regolamentate, favorendo combustibili fossili e trivellazioni. Tuttavia, questa decisione isola l’America dagli sforzi globali per il clima, aumentando le tensioni con l’Europa, dove gli obiettivi climatici rimangono una priorità strategica. Per l’Italia, ciò significa una competizione più difficile per energie verdi e un possibile aumento delle emissioni globali.
– Tariffe su Canada e Messico
Le nuove tariffe del 25% rappresentano una mossa protezionistica volta a incentivare la produzione interna. Tuttavia, il rischio di ritorsioni commerciali potrebbe estendersi anche all’Europa, in particolare per settori come l’automotive, in cui l’Italia è un attore importante. Le tensioni potrebbero anche destabilizzare le catene di approvvigionamento globali.
– Politiche fiscali e Sezione 891
Trump ha minacciato di raddoppiare le tasse per cittadini e aziende straniere, facendo riferimento a una clausola rara e poco utilizzata del codice fiscale americano. Questa mossa mira a rispondere alle politiche fiscali ritenute discriminatorie, come le tasse sui servizi digitali imposte dall’Europa. Tuttavia, una tale misura potrebbe innescare una “guerra fiscale” globale, danneggiando le relazioni commerciali con l’Unione Europea e penalizzando le imprese italiane che operano negli Stati Uniti.
– Blocco dei programmi DEI
La revoca delle iniziative di diversità, equità e inclusione segna un cambiamento culturale significativo negli Stati Uniti. Sebbene questa mossa sia acclamata dai conservatori, potrebbe avere un impatto negativo sulla cultura aziendale e sull’attrattiva degli Stati Uniti come luogo di lavoro per talenti internazionali.
Conseguenze per l’Italia e l’Europa
– Impatti economici
Le tariffe su Canada e Messico e la minaccia di raddoppiare le tasse per aziende straniere potrebbero alterare le dinamiche commerciali globali. L’Europa, e in particolare l’Italia, potrebbe trovarsi a dover negoziare accordi bilaterali più vantaggiosi o affrontare nuovi costi per esportare negli Stati Uniti.
– Politiche fiscali
Il ritiro dall’accordo OCSE mina gli sforzi per una tassazione equa delle multinazionali, danneggiando i Paesi europei che contavano su un aumento delle entrate fiscali dalle grandi aziende tecnologiche.
– Ambiente e energia
La politica americana sull’energia potrebbe abbassare temporaneamente i prezzi globali del petrolio, ma a scapito della sostenibilità. Per l’Europa, ciò significa la necessità di accelerare la transizione verso energie rinnovabili per mantenere il proprio ruolo di leader climatico.
– Stabilità internazionale
Il disimpegno americano da conflitti come quello di Gaza e il ritiro dall’OMS obbligano l’Europa a intensificare il proprio ruolo diplomatico e di leadership in questioni globali.
Trump e il massiccio investimento sull’intelligenza artificiale
Nel quadro delle sue prime azioni presidenziali, Donald Trump ha annunciato un ambizioso piano per potenziare l’infrastruttura americana nell’ambito dell’intelligenza artificiale (AI). Con un investimento privato stimato fino a 500 miliardi di dollari, il progetto, denominato “Stargate”, sarà inizialmente focalizzato sulla costruzione di un gigantesco data center in Texas, con piani di espansione in altri stati.
Questa iniziativa è sostenuta da grandi nomi del settore tecnologico e finanziario, tra cui OpenAI, Softbank e Oracle, e ha il pieno supporto di Sam Altman, CEO di OpenAI, che da tempo sottolinea la necessità di aumentare gli investimenti per competere con la Cina e garantire la sicurezza nazionale degli Stati Uniti.
Il programma “Stargate” rappresenta una delle mosse più significative per riaffermare il dominio tecnologico americano in un’epoca in cui l’intelligenza artificiale sta ridefinendo le economie e la geopolitica. L’iniziativa mira a creare un’infrastruttura robusta per supportare lo sviluppo di AI avanzata, rafforzare la competitività economica degli Stati Uniti e promuovere innovazioni che possano impattare settori chiave come la difesa, la sanità e l’industria.
L’annuncio di questo massiccio piano per l’AI si inserisce in un’agenda presidenziale volta a proiettare gli Stati Uniti come leader globale nella tecnologia, cercando al contempo di costruire una narrazione politica che esalta l’importanza della sicurezza nazionale e dello sviluppo industriale interno. Tuttavia, come molte delle iniziative di Trump, anche questo progetto potrebbe attirare critiche sia per le dimensioni dell’investimento che per le implicazioni etiche e geopolitiche dell’avanzamento tecnologico accelerato.
Reversibilità delle decisioni di Trump
Molte delle decisioni di Trump sono state adottate tramite ordini esecutivi, strumenti che possono essere revocati o modificati da future amministrazioni. Tuttavia, alcune misure basate su leggi preesistenti, come l’utilizzo della Sezione 891, sono più difficili da annullare senza interventi legislativi.
Inoltre, alcune decisioni, come le politiche fiscali internazionali, potrebbero essere influenzate da negoziati multilaterali o sfidate nei tribunali. Tuttavia, le conseguenze diplomatiche e commerciali di queste azioni potrebbero essere difficili da invertire, anche se le misure fossero formalmente revocate.
Le prime decisioni di Donald Trump riflettono un ritorno a politiche aggressive che influenzeranno profondamente gli equilibri globali. L’Italia e l’Europa dovranno adattarsi rapidamente a questa nuova realtà, rafforzando la propria autonomia strategica e la cooperazione interna per mitigare gli effetti di politiche che mettono gli interessi americani al di sopra di tutto. Sebbene molte di queste misure possano essere tecnicamente reversibili, le loro implicazioni pratiche e simboliche potrebbero avere un impatto duraturo sul panorama internazionale.
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