Nell’era del multiplayer gli eSports hanno preso piede tra giocatori e spettatori. All’interno di questo nuovo scenario, quali sono le opportunità per i brand nel gaming e con quali contenuti possono approcciarsi alle nuove generazioni?
ObservatoryZed – l’Osservatorio di CreationDose che studia i trend delle Gen Z – ha raccolto dati attraverso un nuovo report basato sull’analisi di circa 50mila post sui social. In occasione del GameChain City, Marco Dodaro – Founder & President di ObservatoryZed, Partner & Community Advisor di CreationDose, nonché Founder & Chairman di DoseTalent, ha spiegato: “I dati parlano chiaro. Dal 2010 il salto da game addicted a veri professionisti del gaming è stato breve.
Lo spazio preferito per seguire gli eSports rimane in particolare Twitch, coi suoi 8 milioni di Streamer online al mese”. Il Comitato Scientifico di ObservatoryZed ha esaminato post e reaction condivisi dagli utenti di Instagram e TikTok. Dall’analisi è emerso che l’età media degli utenti è tra i 20 e i 35 anni. Sono state individuate anche le menzioni dei videogiochi nei post: FIFA e Fortnite sono i più quotati. Dalla Sentiment Analysis risulta che i toni delle conversazioni online sull’argomento sono generalmente positivi.

“Laddove si incontrano espressioni con accezioni apparentemente negative, è necessario contestualizzare lo slang: anche il tono più “agguerrito” – tipico delle competizioni – denota un valore di apprezzamento” sottolinea Serena Pelosi, docente di Linguistica Computazionale e membro del Comitato Scientifico di OZ.
Una delle pratiche più diffuse sul gaming online è “clippare”: registrare brevi fasi di gioco al fine di ripubblicarle e ottenere maggiore visibilità. Quasi il 42% dei post su TikTok include Clip relative agli eSports, mentre su Instagram è al 19,18%.
“TikTok meglio si presta a mettere in mostra la pratica di gioco, per questo è la piattaforma che viene maggiormente utilizzata anche per condividere ciò che accade su Twitch durante le partite. Instagram, invece, si conferma il social più indicato per raccontare informazioni relative a un torneo, anche in chiave pubblicitaria” spiega Pierluigi Vitale, Social Media analyst, anche lui membro del Comitato Scientifico.
È evidente, quindi, l’alto livello di engagement da parte dei giovanissimi sul mondo eSport e gaming. La realtà analizzata e spiegata da ObservatoryZed si rivela, dunque, un prezioso strumento per tenere al passo tutti i marketer e brand che vogliono ottimizzare le proprie performance, da veri maratoneti.