Due ragazzi inventano le auto del futuro: elettriche, guidano da sole e si collegano le une alle altre per offrire qualunque tipo di servizio in movimento. Tommaso Gecchelin, 30enne veneto, laureato in Fisica e Disegno industriale, e Emmanuele Spera, manager nel settore dell’automotive, sono gli ideatori di Next: «L’idea è nata da una mia tesi di laurea del 2012. Ho disegnato il prototipo. Poi ne ho parlato con i miei amici, tra cui Emanuele che si è appassionato all’idea. Insieme abbiamo deciso di renderlo reale» spiega Tommaso a Millionaire.
Come funziona Next? Si tratta di auto elettriche che sfruttano la tecnologia di Google della guida automatica (self driving car). La novità introdotta da Tommaso ed Emanuele è la possibilità per le auto (moduli) di collegarsi le una alle altre, in modo da offrire al consumatore servizi mentre è su strada: «Immagina di prendere l’auto e partire per un viaggio. Immagina di volere un caffè. Fai una telefonata e la macchina modulo (per esempio, Starbucks) si attacca alla tua, si crea uno spazio interno dove tu puoi comodamente prendere il tuo caffè. Intanto, l’auto guida da sola. La logica può essere applicata a ogni tipo di servizio».
Una rivoluzione che punta a trasformare la logistica e il trasporto: «Lo scambio delle merci avverrà su strada, senza la necessità di fermarsi, trovare un parcheggio. Anche il trasporto su bus ne beneficerà. Sulla base del numero dei viaggiatori, i moduli potranno attaccarsi o staccarsi. Quelli non utili, su linee poco frequentate, potranno andare a collegarsi a linee più affollate e aumentarne la capienza. E rispondere così alle necessità del giorno».
Dopo aver creato il prototipo e definito le funzionalità vanno alla ricerca di investitori. Spendono 100mila euro di risparmi personali per brevetto, comunicazione ed eventi dove presentare l’idea. Emanuele è spesso in Silicon Valley per lavoro e sfrutta le sue conoscenze per trovare qualcuno disposto a credere nell’idea: «Non è stato facile. Si tratta di un progetto a lungo termine. Gli investitori mettono soldi di solito su progetti in grado di generare un ritorno in un breve periodo. Non è così per noi. Alla fine, dopo una serie di no, abbiamo trovato un’azienda tedesca del settore auto che ci aiuterà a creare i primi prototipi, da poi mettere sul mercato entro il 2020».
I due startupper venderanno i moduli sui 35-40mila euro. L’idea è di iniziare da mercati innovativi (come Dubai) e poi espandersi: «Quando fai qualcosa di innovativo devi considerare diversi aspetti: 1) Proiettarti nel tempo e capire se quando andrai sul mercato il bisogno che individui oggi sarà ancora sentito. 2) Controllare bene che la tua idea innovativa non sia già presente da qualche parte del mondo. Basta una buona ricerca su Google. 3) Studiare bene i competitor sul mercato, capire quali sono le loro intenzioni nel futuro e come si stanno muovendo. Così puoi anticiparli».
Giancarlo Donadio