Sprechi alimentari, scarsità di risorse e materie prime, surriscaldamento globale sono le sfide che coinvolgono anche quello che è uno dei settori per eccellenza del made in Italy, quello alimentare. Portare innovazione con progetti che potranno avere effetti positivi nei settori Food- e Agri-Tech è uno degli obiettivi dell’acceleratore FoodSeed di Cassa Depositi e Prestiti Venture Capital, Fondazione Cariverona, UniCredit ed Eatable Adventures che ha selezionato 7 promettenti start up italiane.
La Blockchain per una filiera trasparente
Garantire la trasparenza della supply chain fornendo un sistema di tracciabilità che va dal contadino alla tavola è la missione di Trusty, la piattaforma con cruscotto personalizzabile in base alle dimensioni dell’azienda che deve usarlo, che utilizza la tecnologia Blockchain per fornire ai consumatori e agli stakeholders informazioni trasparenti e affidabili sull’origine, la qualità e garantire la sicurezza dei prodotti e una filiera più sostenibile.
I suoni come booster per la fermentazione
Un sistema per accelerare fino al 300% la crescita di microorganismi è So.Sweep della start up Hypersound. Come è possibile? Attraverso la terapia del suono. Un dispositivo riproduce onde sonore a bassa frequenza che aumentano la riproduzione di microorganismi come le alghe, riducendo tempi e costi industriali. Una delle applicazioni possibili è per la produzione di birra o per la produzione di alga Spirulina, utilizzata nel settore alimentare per alcune sue proprietà organolettiche e coloranti.
Cacao? Sì, ma sostenibile
È la promessa di Foreverland, la start up fondata con l’obiettivo di ridurre l’impronta al carbonio di prodotti alimentari facendo dei prodotti “a prova di futuro”, partendo dal cioccolato. Da qui nasce FreeCao. Contiene il 50% in meno di zuccheri rispetto al cioccolato tradizionale, non contiene allergeni, è completamente naturale, è vegano, per produrlo si riducono dell’80% le emissioni di CO2 e del 90% il consumo di acqua. Questo cioccolato senza cacao è ottenuto dalle carrube, un legume molto diffuso nell’Italia meridionale, la cui produzione può essere anche un volano per l’economia locale.
Il packaging che allunga la data di scadenza dei cibi
Conservare bene e più a lungo i cibi significa anche ridurre gli sprechi alimentari. Per migliorare e rivoluzionare questo settore, AgreeNET, ha ideato un materiale innovativo, biodegradabile, di base biologica, con cui ha realizzato un POD che, inserito nel packaging dei prodotti alimentari, consente di aumentarne la shelf life anche di 20 giorni, emettendo sostanze naturali funzionali, normalmente prodotte dalle piante per proteggersi da microrganismi patogeni.
Allevamento di precisione
Ottimizzare la gestione degli allevamenti estensivi e disporre di strumenti per monitorare il benessere del bestiame, anche da remoto. Sono le esigenze, sperimentate in prima persona dai founders di Regrowth, che hanno creato uno strumento di Precision Livestock Farming (PLF) per ridurre le perdite di animali di circa il 60% consentendo la diagnosi precoce delle malattie e, di conseguenza, di ridurre l’uso di antibiotici. Attraverso il sistema L.E.A.F. (Live environment & Animal feedback) riescono a tracciare e registrare il comportamento e lo stato di salute degli animali. Al momento sono stati concepiti per il pollame e per l’allevamento di suini all’aperto, che comporta molti rischi associati ai frequenti spostamenti dalla stalla al pascolo.
IoT in aiuto dei contadini
Anche l’agricoltura può essere tecnologica. Lo dimostra la soluzione proposta da Soonapse che ha realizzato un Decision Support System (DSS) in grado di aiutare gli agricoltori ad ottimizzare l’uso di acqua. Il sistema integra informazioni di contesto con i dati rilevati da IoT come droni, satelliti e sensori e con le previsioni in maniera dinamica ed in tempo reale secondo un modello predittivo che si evolve con il mutare dei dati che l’Intelligenza Artificiale legge e decifra con il fine di attuare l’irrigazione di precisione. Questo sistema è in grado infatti di prevedere lo stato dell’acqua in un suolo o in una coltura per i 5 giorni successivi.
La soluzione per un’agricoltura sostenibile
Un altro problema dell’agricoltura è la protezione delle piante in un contesto globale che limiterà sempre più il campo di utilizzo dei pesticidi chimici. Si parla di una riduzione del 50% entro il 2030 e dunque vi è la necessità di trovare soluzioni alternative, come quella della start up friulana Agreen Biosolutions. Un olio ozonizzato, a concentrazione variabile di ozono, definito corroborante e con effetto biostimolante e fitosanitario, da applicare ai campi agricoli per proteggerli o curarli, in grado di stimolare il raccolto con un’efficacia pari ai fitosanitari comuni e dal costo comparabile.