Hanno iniziato nel 2015 con uno spazzolino tascabile, ma in poco tempo hanno conquistato il mercato di viaggiatori e pendolari con i loro accessori di design: 10 prodotti, lanciati anche all’estero grazie a campagne di crowdfunding e oggi distribuiti in più di 20 Paesi. Tommaso Puccioni e Stefano Bossi, fondatori di Banale, puntano a un’ulteriore espansione, con l’apertura di negozi monomarca a Milano, in Cina e Giappone, anche grazie a un round da 1,2 milioni di euro appena concluso e guidato dall’acceleratore Nuvolab.
I nuovi fondi serviranno ad ampliare la gamma dei prodotti, potenziare le vendite online e la rete offline, con flagship store e corner. «Puntiamo alla crescita nei principali mercati target, Stati Uniti e Asia» spiega Bossi, Ceo di Banale. Degli 1,2 milioni di euro raccolti, 600mila sono stati investiti in equity dai soci, gli altri sono capitale di debito.
La storia di Banale
I due founder di Banale si incontrano a un master al Politecnico di Milano. Hanno in comune un’idea: creare un’impresa di prodotti innovativi, portatili e maneggevoli. Così nasce Toothbrush, uno spazzolino da denti che integra il dispenser del dentifricio e una base d’appoggio. Poi arrivano cuscini da viaggio, mascherina antismog per ciclisti, spray igienizzante e altri oggetti per travellers. Tutti made in Italy. «Non avevamo competenze di design, ma una passione comune per l’innovazione. Abbiamo puntato su un settore fermo da anni e dominato da multinazionali» ci avevano raccontato in un’intervista.