Dalla Svezia iniziò la rivoluzione dell’industria musicale, e ancora dalla Svezia potrebbe partire il nuovo modo di intendere lo stesso mercato. Se dal 2006 Spotify ha cambiato la fruizione musicale – abbattendo i costi degli utenti – oggi è invece un problema: secondo il britannico Competition and Markets Authority il 60% degli streaming è prodotto dal 0,4% degli artisti. Ai piani bassi, la competizione è serrata (400.000 producer al 2020), e nel solo Regno Unito si è calcolato che un singolo artista guadagna 12.000 sterline per 12 milioni di streaming; solo l’1% ci riesce.
Come funziona Corite
L’obiettivo di Corite è di aumentare gli introiti dei musicisti, coinvolgendo attivamente i fan. Dalla piattaforma, gli artisti lanciano le loro mission: un crowdfunding su un loro singolo, sui cui i fan investono. Le cifre sono volutamente basse – 10 dollari a testa – per coinvolgere la più ampia fanbase, evitando la concentrazione su un singolo finanziatore. L’artista quindi ottiene una base economica, mantenendo il controllo creativo. Al tempo stesso i fan possono rientrare del loro investimento, partecipando alla creazione e alla promozione, con future royalties.
Rimane per gli artisti affiliati a Corite la base di partenza social: è necessario infatti avere almeno 1 milioni di streaming sui propri canali musicali (Spotify, Deezer, Amazon, per fare degli esempi). Questi rimangono centrali nella promozione di un singolo: dalla diffusione di un brano dipende il suo successivo introito. L’artista va quindi a trattenere la fetta più grossa dei guadagni; i fan rientrano dall’investimento in positivo, Corite trattiene il 5%.
Corite tra digitale, social e mercato finanziario
Corite è nata nel 2018 da Mattias Tengblad, vent’anni di esperienza nel settore gaming e management, di cui cinque come direttore commerciale della Universal in Svezia, insieme a Emil Angervall e Emelie Olsson. Nel 2021 la start-up tecno-musicale è entrata sia nel mercato statunitense che in quello europeo chiudendo una prevendita 2,2 milioni di dollari dei suoi utility token – la valuta utilizzata all’interno dell’app – e con un seed round di 600.000 euro. L’obiettivo è di portare la piattaforma sulla blockchain, così da rinsaldare il legame tra creatori e fruitori.
Il meccanismo in sostanza punta a bypassare le grandi major discografiche. I social rimangono uno strumento di diffusione, ma la promozione creativa rimane sulla piattaforma svedese. Corite ha all’attivo 150 campagne artistiche, perlopiù di artisti scandinavi: tra queste spicca quella di Alan Walker e della sua community, i “Walkers”. Il dj norvegese, con 150 milioni di followers sui social – la sola canzone Faded conta 1 miliardo e 760 mila ascolti su Spotify – nel 2022 ha portato a casa una campagna di 50.000$per l’ep Origins: tre canzoni co-create con la sua community.