Alessandro Odierna american uncle

Creo l’e-commerce degli snack americani

Di
Redazione Millionaire
3 Dicembre 2018

Alessandro Odierna, 23 anni, di Salerno, ha creato un e-commerce di snack, bibite, caramelle e dolciumi americani. Ha iniziato nel 2015 con una pagina Facebook, 1000 euro di investimento e una piccola fornitura di prodotti. Oggi il suo sito, American Uncle, fattura un milione di euro l’anno (previsione 2018) e dà lavoro a un team di giovani under 25 in provincia di Salerno. «Studiavo Giurisprudenza ma ero affascinato dall’idea di creare qualcosa di mio. Cercavo una soluzione alla mia portata, che richiedesse un investimento minimo. L’idea mi è venuta durante una vacanza in Spagna, dove ho visto dei bazar di bibite americane. Ho fatto una ricerca online e non ho trovato e-commerce specializzati in Italia».

Come hai sviluppato il progetto?

«Con 1000 euro, tra risparmi e soldi prestati dalla famiglia, ho acquistato i primi prodotti. Per venderli, ho creato una pagina Facebook. Ma i primi a comprare in realtà sono state persone che già mi conoscevano. Dopo le prime recensioni online, sono arrivati anche gli ordini. Ho continuato così per mesi, tra un esame e qualche mini rifornimento. Reinvestivo tutto nell’acquisto di nuovi prodotti. Erano volumi bassi, ma ho capito che c’era mercato. Facebook però non era il canale giusto. Così è nato il sito AmericanUncle.it, nel 2016, e sono passato da 3 ordini al giorno a punte di 100». Alessandro ha imparato molto sul campo e ha trovato il supporto di quattro soci e un team di giovani.

Qual è stato il momento di svolta?

«Nell’estate del 2017 è nata la Uncle Food Srl. I soci hanno investito 22mila euro, utili per il primo grande rifornimento. Ma hanno portato anche competenze e operatività, per esempio nella gestione della comunicazione. Dall’inizio ad oggi, abbiamo aumentato l’assortimento dei prodotti, sono cresciute le vendite (nel 2017, in cinque mesi, siamo passati da 10mila a 100mila euro di fatturato, a dicembre) e abbiamo ampliato la strategia di marketing».

In che modo?

«Nel 2015 sponsorizzavo le foto dei prodotti su Facebook. Oggi sperimentiamo ogni forma di comunicazione: volantinaggio, digital, social, post, stories e una trilogia di spot in cui esprimiamo la nostra mission. Che non è solo quella di vendere snack ma di offrire “un’esperienza d’America”, l’America pop del nostro immaginario. Sul nostro sito, per esempio, puoi comprare gli snack che vedi nelle serie tv, le barrette di Bart Simpson… Il target è ampio, dai 13 ai 50 anni. Abbiamo diversi fornitori, importatori europei o brand americani che già distribuiscono in Europa. L’assortimento comprende dolce, salato, bibite, gluten free e American Box, per scorte da 20, 30, 50 o 100 prodotti».

Difficoltà?

«Le difficoltà sono state tante, legate al fare impresa al Sud e alla giovane età. Dopo aver aperto la partita Iva, ci ho messo 9 mesi per ricevere il certificato che mi autorizzava alla vendita di prodotti alimentari. E, all’inizio, ho trovato fornitori diffidenti per i miei 20 anni. Ma oggi è una grande soddisfazione aver creato lavoro in una zona dove non ci sono molte opportunità simili. Attualmente nel magazzino di San Valentino Torio, in provincia di Salerno, lavoriamo in sei, tutti under 25. Abbiamo una media di 2500 spedizioni al mese, ma abbiamo superato anche le 3mila. In futuro? Vogliamo diversificare e aprire dei punti vendita offline».

 

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