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FlixBus lancia FlixTrain: anche i viaggi in treno sono low cost. Storia della startup che conquista l’Europa

Di
Redazione Millionaire
7 Marzo 2018

Tre amici sfruttano la deregulation del mercato dei bus sulle lunghe distanze e trovano l’idea per fare impresa. Nel 2013 creano FlixBus. E ora lanciano FlixTrain.

Il servizio per viaggi in treno low cost sarà disponibile dal 24 marzo, inizialmente in Germania, con collegamenti tra Amburgo, Düsseldorf e Colonia. I prezzi? A partire da 9,99 euro. In più, in estate FlixBus arriverà anche in California e nel sud-ovest degli Stati Uniti.

L’idea è di tre ragazzi tedeschi, André, Jochen e Daniel, che con FlixBus scommettono sulla liberalizzazione dei trasporti. In 4 anni, conquistano la leadership degli autobus a basso prezzo. Il tutto senza acquistare un solo mezzo o assumere un singolo autista. Il modello di business prevede che i bus e gli addetti appartengano a partner locali, ma vengano “brandizzati” con il logo e i colori della società tedesca: verde e arancione. Altro punto di forza è il sistema di prenotazione, online o via App, simile a quello degli aerei. Il prezzo dei biglietti varia con il riempimento del mezzo.

Foto FlixBus

Ribattezzata “Ryanair dei bus”, anche se per il suo modus operandi è più simile a Uber, FlixBus punta anche sulla sostenibilità ambientale. Tutti i bus sono di categoria Euro 5 e gli autisti sono sottoposti a un training affinché adottino uno stile di guida a basso impatto ambientale. Altra iniziativa di ecosostenibilità: chi vuole paga un piccolo supplemento sul biglietto per compensare l’impatto della CO2 del viaggio, devoluto per finanziare progetti di protezione del clima. Un must, poi è la sicurezza. Gli autisti di notte viaggiano in coppia. I bus sono attrezzati con l’Esp, il Gps e il Wi-Fi gratuito. Millionaire ha intervistato il Ceo André Schwämmlein.

Come avete avuto l’idea di FlixBus?

«Risaliamo al 2010-2011, quando la discussione nell’arena politica riguardava la deregulation del mercato dei bus sulle lunghe distanze. In origine, ci eravamo imbattuti nella questione nel 2009 e l’avevamo trovata molto interessante, non capita spesso che i mercati siano liberalizzati. Noi, che abbiamo sempre voluto far muovere le persone, a quel punto avevamo la possibilità di avviare il nostro business».

Perché l’idea è realmente disruptive?

«Mettiamo insieme il meglio di due mondi: una startup giovane e una compagnia di autobus consolidata per offrire un modo alternativo ed economico di muoversi che soddisfi realmente i bisogni dei clienti e per ogni budget. Come combinazione di startup tecnologica, piattaforma di e-commerce e compagnia di trasporti, abbiamo rivoluzionato il mercato della mobilità in Europa».

Come avete trasformato la vostra idea in un business concreto?

«Siamo partiti noi tre. Abbiamo coinvolto famiglie, amici e una rete di supporter. All’inizio non era sicuro che la deregulation ci sarebbe stata, ma noi sentivamo che c’era l’opportunità, credevamo nel mercato ed eravamo fiduciosi che tutto stesse davvero per compiersi. Perciò ci siamo organizzati per passare dal piccolo gruppo di fondatori a un team vero e proprio, assumendo nuovi collaboratori. Fino alla decisione finale sul modello di business, è stato cruciale avere un team che supportasse la nostra idea e avviasse il nuovo business con noi».

Le prime difficoltà?

«È stato sempre fondamentale assumere le persone giuste, che incarnassero la nostra cultura e condividessero la nostra idea del prodotto. L’errore più grande è allo stesso tempo la miglior chance per imparare. Un grande insegnamento è che le attività cruciali vanno svolte in prima persona e all’interno dell’azienda. Quando abbiamo cominciato, abbiamo fatto affidamento su partner esterni per varie attività. Per esempio, il nostro primo sistema di prenotazione era esternalizzato. Con il tempo, abbiamo realizzato che dovevamo invece svolgerlo all’interno».

Quali sono i vostri numeri?

«Da quando siamo partiti nel 2013 con i primi bus in strada, il nostro network in Europa è cresciuto in modo considerevole». Attualmente, FlixBus assicura collegamenti fra 1.400 località in 27 Paesi. Nel 2017, 40 milioni di persone hanno usato FlixBus per viaggiare in Europa.

Che cosa consigliate agli aspiranti startupper?

«1. È importante trovare il giusto team di fondatori. Se siete un team, avete bisogno di persone con la stessa passione, visione e totale fiducia gli uni negli altri. 2. La cosa più importante è sperimentare e fare le cose. Noi abbiamo fatto tonnellate di errori, ma abbiamo imparato più velocemente di chiunque altro sul mercato. Ed è per questo che siamo ancora qui. 3. Ultimo, ma non meno importante, bisogna pensare in grande. Non abbiate paura dei grandi competitor e credete nella vostra idea. Il mondo è plasmato da chi ha una visione».

L’intervista e la storia di FlixBus sono tratte dall’articolo di Lucia Ingrosso “La startup dei bus low cost conquista l’Europa” pubblicato su Millionaire di novembre 2017. Per acquistare l’arretrato scrivi a abbonamenti@ieoinf.it

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