Fondo di Garanzia: così abbiamo lanciato una startup

Di
Tiziana Tripepi
30 Novembre 2016

Hanno ottenuto un prestito bancario di 320mila euro con la garanzia pubblica del Fondo di Garanzia. Andrea e Francesco Carpineti sono i fondatori di Dis (Design Italian Shoes, www.designitalianshoes.com), la startup che vende online e offline scarpe personalizzate, create da artigiani marchigiani. A inizio dell’anno scorso, hanno iniziato il fundraising per la loro startup. «Avevamo bisogno di un investimento a breve, ma i tempi di risposta degli investitori sono un po’ lunghi. Cosi ci siamo rivolti al Fondo di Garanzia: abbiamo ottenuto un prestito “tradizionale” dalla banca,  con il vantaggio di non dover dare garanzie personali». È questo il principio alla base del Fondo di Garanzia (www.fondidigaranzia.it), istituito nel 1996 per le micro, piccole e medie imprese e dal 2013 esteso alle startup innovative, che offre una garanzia per l’80% dell’importo erogato dalle banche.

 

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Che cos’è il Fondo di Garanzia

Il Fondo di Garanzia è il fondo intergovernativo che garantisce operazioni di finanziamento concesse dalle banche (ma anche società di leasing e altri intermediari finanziari) rivolto alle micro, piccole e medie imprese e alle startup innovative. L’intervento è concesso per un importo massimo di 2,5 milioni di euro e fino a un massimo dell’80% del finanziamento. «È stata UniCredit a parlarci di questa possibilità. Il nostro progetto è piaciuto e ci hanno chiesto di presentare un business plan dettagliato. La banca ha chiesto direttamente al Fondo di garanzia di coprire l’80% del finanziamento, dopo due mesi abbiamo ricevuto i soldi sul conto corrente».

 Come funziona la richiesta di finanziamento

La domanda non va inoltrata al Fondo, ma occorre rivolgersi a una banca per richiedere il finanziamento (come si fa normalmente) e, contestualmente, richiedere che su tale finanziamento sia acquisita la garanzia pubblica. Sarà poi la banca a prendere i contatti con il Fondo di Garanzia nel caso in cui decida di concedere il finanziamento. Inoltre occorre sottolineare che per le startup l’accesso al Fondo è gratuito e automatico, cioè basta la valutazione positiva della banca, non viene fatta un’ulteriore valutazione da parte del Fondo come invece avviene per le altre imprese non startup. «Ciò che ha convinto la banca a darci il finanziamento è il fatto che nel nostro progetto di impresa, una volta ammortizzati gli investimenti iniziali, il cash flow è positivo. Incassiamo subito dalle vendite e paghiamo i fornitori a 60 giorni» continua Andrea. Ora che le vendite sono stabili, founder di Dis stanno sviluppando anche il canale offline. «Oltre che online, vendiamo le scarpe  nei corner di alcuni negozi in Italia. Il cliente le prova, poi fa l’ordine con un computer touch grazie al quale può scegliere colore e pellame. Ora stiamo  prendendo contatti con department store e catene all’estero»

Il nostro sondaggio: diteci se anche voi ci siete riusciti

Ma non sempre le cose vanno così bene. «Dopo l’articolo apparso sulla vostra rivista qualche mese fa (vedi Millionaire maggio 2016), siamo stati contattati da una startup che ci ha raccontato che aveva chiesto un prestito a una banca locale, ma questa aveva chiesto la garanzia sull’intero importo» ci ha spiegato Andrea. Da alcune testimonianze, che anche altre testate stanno raccogliendo, sembra che questo non sia un caso sporadico. Chiediamo dunque a voi, cari lettori: c’è qualcuno che ha fatto domanda di finanziamento a una banca sicuro di poter usufruire della garanzia del Fondo di Garanzia ma al quale la banche hanno chiesto garanzie per un importo superiore al 20%? Scriveteci la vostra storia a fondogaranzia@millionaire.it

 

Fateci sapere. Cercheremo di raccogliere tutte le testimonianze. Anche perché a breve (è previsto dal disegno di legge della Manovra di stabilità) il Fondo di Garanzia sarà ricapitalizzato.

 

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