MICROSOFT ACQUISTA LINKEDIN: INTERVISTA AL FONDATORE REID HOFFMAN

Di
Tiziana Tripepi
14 Giugno 2016

Ha venduto LinkedIn a Microsoft per 26,2 miliardi di dollari. Ecco l’intervista del fondatore Reid Hoffman, 49 anni, considerato il filosofo del Web, concessa a Millionaire

 

ReidHoffman

Reid Hoffman, 49 anni, fondatore di LinkedIn, è anche uno dei più grandi esperti di investimenti nella Silicon Valley. Prima di fondare di LinkedIn, lavorava come responsabile delle relazioni esterne di PayPal. Quando la società entra in Borsa, Hoffman diventa multimilionario. Con una parte dei proventi, nel 2003, fonda LinkedIn.

Una laurea all’Università di Stanford in Scienze del comportamento, un master in Filosofia a Oxford, siede nei consigli di amministrazione di tantissime startup. Ha fatto nascere e crescere PayPal, Zynga, Flickr.

All’inizio della sua carriera lei voleva fare l’insegnante. Come mai ha deciso di diventare imprenditore?

«Ho studiato scienze cognitive, filosofia e politica. Volevo scrivere di sviluppo personale e volevo cambiare il mondo in meglio. Poi mi sono reso conto che non c’è un grande supporto nei confronti degli accademici, così, ho scelto la tecnologia e l’imprenditoria come mezzi per promuovere i meccanismi di una buona società. Ho cercato di individuare di quali competenze avevo bisogno in un settore a così rapida crescita e mi sono adattato».

Come si pianifica il proprio percorso professionale?

«È importante partire dalla propria vocazione, ma se si scopre che quella non è la strada giusta bisogna essere pronti a cambiare rotta. È quello che fa un imprenditore: persevera nel realizzare la propria visione, ma è pronto a cambiare sulla base delle esigenze del mercato. Per trovare la propria strada, bisogna fare. Quando ho deciso di entrare nel mondo del business, credevo che il mio vantaggio competitivo fosse di natura intellettuale, invece mi sbagliavo di nuovo: solo iniziando a lavorare davvero ho scoperto che la mia vera abilità stava nel riuscire a fare delle riflessioni sulle dinamiche sociali su grande scala».

Com’è nata l’idea di LinkedIn?

« Mi rendevo conto dell’enorme potere di Internet nell’accelerare il business delle imprese, ma anche dei tanti individui che si trovavano in Rete. Mi chiedevo come ognuno di essi potesse dare una svolta alla propria carriera, al proprio “brand”. Quando ho lasciato PayPal tutte queste idee si sono trasformate in LinkedIn. Che è decollato cosi rapidamente perché avevo un network di amici da coinvolgere».

Qual è la più grande soddisfazione che le ha dato LinkedIn?

«Vedere 150 milioni di persone collaborare, condividere informazioni, parlare di lavoro e in generale aiutarsi per diventare professionisti migliori».

Cosa consiglia a un giovane che volesse avviare un’attività con un budget ridotto?

«I tuoi asset (cioè quello che hai in questo momento, in termini di conoscenze, competenze e beni materiali), le tue aspirazioni e la realtà del mercato determinano il tuo vantaggio competitivo. Formula un piano, mettilo in pratica tante volte e adattalo in base al feedback che ricevi dal mercato e dalle lezioni che impari. Ma se fondare la tua società senza capitali significa finire senza un tetto sulla testa, allora è meglio non farlo. Bisogna sempre avere un piano di salvataggio, una soluzione di riserva che ti permetta di accollarti i rischi che ti stai prendendo».

 

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La lezione di Hoffman

  1. Assumi una mentalità beta permanente. «Non consideratevi mai un prodotto finito, siate aperti ai cambiamenti. Siamo tutti work in progress. Ogni giorno ci offre la possibilità di fare di imparare di più, fare di più, essere di più, crescere di più nella vita privata e professionale» consiglia Hoffman.
  1. Costruisci una rete di relazioni, non solo per tuo vantaggio. Impara a tessere una rete di alleanze che ci supportino in termini di informazioni di business.
  1. Insegui le opportunità quando si presentano. Ma tocca a te metterti in moto per trovare e far nascere opportunità professionali adatte a te.
  1. Assumi rischi intelligenti. Cosi puoi ottenere risultati straordinari. «Se fondare la tua società senza capitali significa finire senza un tetto sulla testa, allora è meglio non farlo. Bisogna sempre avere un piano di salvataggio, una soluzione di riserva che ti permetta di accollarti i rischi che ti stai prendendo».
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