“Io ci credo”
La ricerca di un uso più responsabile delle risorse naturali, di soluzioni alternative al (iper)consumo di cibo e di modi e metodi di ridurre la produzione di scarti hanno ispirato i partecipanti alla call “Io ci credo”, organizzata da In Cibum Lab, incubatore di progetti di ambito foodtech.
Abbiamo incontrato alcune delle aziende protagoniste.
Dismeatable
Con l’aumentare della richiesta di prodotti vegani e cruelty-free, è in crescita anche il mercato delle carni plant-based. Si rivolge a questa fetta di mercato, e a chi vuol intraprendere un regime alimentare più sostenibile senza rinunciare ad un’esperienza gourmet, Dismeatable, una delle due startup vincitrici della call.
Pamela Adediwura, futura co-founder, assieme all’avv. Adebowale Adediwura e Dawe Carlo Bale della costituenda Startup veneta, nonché unica donna nera presente nella competizione, commenta: “per noi è fondamentale utilizzare prodotti a base vegetale e tecniche già note per creare prodotti che ricordano alimenti di origine animale.”
Continua: “Ma prima ancora, per noi l’innovazione sta nel reframing dell’associazione ‘alimenti vegetali-gusto’ perché quello che vogliamo fare è creare un’esperienza di gusto che sia al pari di quella che si vive mangiando prodotti di origine animale. Per quanto riguarda il prodotto in sé, vogliamo proporre sul mercato prodotti che non sono stati ancora esplorati. Perciò, se non possiamo chiamarlo esattamente caviale, stiamo però sviluppando qualcosa che ricordi davvero il caviale così come stiamo lavorando ad un prodotto sostituto della tartare francese e ad un simil-affettato vegetale. Per noi dunque innovare significa usare prodotti a base vegetale per creare alimenti che possano essere sostituti di quelli di origine animale e che al contempo promuovano quella esperienza di gusto che hanno i prodotti derivati dagli animali. Non solo ce lo chiede il mercato ma è anche un modo per far avvicinare sempre più persone ad una dieta vegetale, intendendo con dieta non un programma alimentare ferreo dove si rinuncia al gusto, ma uno stile alimentare che consente di mangiare in modo sicuramente sano ed equilibrato e soprattutto senza rinunciare al piacere. Inoltre stiamo lavorando per creare una filiera che sia quanto più sostenibile.”
Nous Energy
Premio ex-aequo per Nous Energy, startup biotech che sviluppa ingredienti per i settori food, beverage e nutraceutico ed ha brevettato Mindave: un principio attivo, di origine naturale, che presenta le proprietà stimolanti della caffeina, quali l’aumento della capacità di concentrazione e di energia, senza gli effetti collaterali associati al consumo di caffeina quali ansia e disturbi gastrointestinali e cardiovascolari.
“Abbiamo brevettato un prodotto innovativo ed il processo, molto specifico che, insieme alle materie prime, consente di realizzare questo ingrediente”, ci spiega Lorenzo Pessini, CEO della start up piemontese.
“Un principio attivo che, rispetto a prodotti di competitor, è quasi insapore, dunque presenta il vantaggio di non mascherare il gusto degli alimenti in cui può essere utilizzato, ha tempistiche di assimilazione più veloci e viene prodotto in maniera sostenibile per l’ambiente: rispetto alla produzione di caffè, consente la riduzione del 30% di emissioni di CO2, minore deforestazione (-30%) e risparmio del 40% di consumo di acqua. L’obiettivo della startup è di arrivare a zero waste nel 2027.”
“Se, come dicono le statistiche, circa settecento milioni di persone non dovrebbero assumere caffeina a causa delle loro condizioni di salute, è facile capire il potenziale di applicabilità del nostro ingrediente”, commenta Pessini.
Vitigna
All’economia circolare è improntato anche uno dei progetti che hanno ricevuto una menzione speciale nella competizione di In Cibum Lab. E’ il progetto sviluppato dalla startup Vitigna, che ha creato un superfood riutilizzando gli scarti della lavorazione del vino. Sfruttando le proprietà di cui le vinacce sono ricche, ossia l’alta concentrazione di fibre, di proteine, di omega 6 e polifenoli e l’assenza di glutine, viene realizzata una farina, ottima per produrre biscotti senza glutine, adatti ai diabetici e a chi è affetto da iper-colesterolemia.
ANostra
La rivoluzione della guida autonoma applicata all’agricoltura per migliorare la qualità di vita e del lavoro degli agricoltori, per rendere anche il lavoro nei campi più inclusivo e definire la figura dell’agricoltore del futuro. E’ l’interessante progetto della startup ANostra, che pure ha ricevuto una menzione speciale per le sue soluzioni automatizzate per l’ottimizzazione del lavoro e dei processi attraverso l’utilizzo dell’AI: una app di gestione dell’azienda agricola per organizzare il lavoro e supervisionare il funzionamento della flotta di trattori automatici.