L’ecosistema italiano delle startup è in fermento. Negli ultimi anni, il numero di startup e scaleup nel nostro paese è cresciuto esponenzialmente, creando nuove opportunità di lavoro e contribuendo alla crescita economica. Numeri importanti, ma ancora sottodimensionati rispetto al potenziale.
Dall’analisi della ricerca “Startup, scaleup e occupazione in Italia: impatto e trend”, realizzata dagli Osservatori Startup Hi-tech e Startup Thinking del Politecnico di Milano per Italian Tech Alliance, emerge un quadro positivo:
– Tra il 2020 e il 2022, i posti di lavoro nelle startup sono aumentati del 59%, con un tasso di crescita medio annuale del 26,2%.
– Le scaleup, in particolare, hanno generato il 50% dei posti di lavoro nel 2022.
– In media, una scaleup italiana crea 19 posti di lavoro all’anno, contro 1,36 per una startup in fase pre-seed.
– Lo stipendio medio lordo entry level nelle startup è di 27.700 euro.
– Le scaleup prediligono i contratti a tempo indeterminato: l’86% dei dipendenti delle scaleup intervistate ha un contratto a tempo indeterminato.
– Le startup offrono spesso una partecipazione azionaria ai propri dipendenti: il 94% delle scaleup intervistate offre una partecipazione azionaria a tutta la popolazione aziendale (31%) o al solo management (63%).
Tuttavia, non mancano le sfide:
– Il gender gap: solo il 30% dei dipendenti delle scaleup è donna, sebbene in crescita rispetto al 24% del 2020. Il divario è ancora più marcato nei ruoli tecnici, dove la presenza femminile scende al 18%.
– Carenza di profili tecnici: le scaleup faticano a trovare figure neolaureate o senior con competenze tecniche, in particolare lato software. Mancano anche figure manageriali e commerciali con background tecnico.
– Fuga di cervelli: l’Italia è sotto la media europea per la presenza di specialisti ICT e registra il minor numero di laureati in ambito ICT. Le scaleup sono spesso costrette a cercare profili all’estero.
Le scaleup possono essere un volano per l’economia italiana e per l’occupazione. Tuttavia, è necessario intervenire per colmare il gender gap e la carenza di profili tecnici, per permettere al nostro paese di sfruttare appieno il potenziale di questo settore.
Alcune proposte per affrontare le sfide:
– Promuovere l’inserimento delle donne nei ruoli tecnici attraverso iniziative di formazione e sensibilizzazione.
– Investire nella formazione di competenze tecnico-scientifiche rafforzando il sistema di istruzione e formazione e creando percorsi di carriera attrattivi per i giovani talenti.
– Supportare le startup perché riescano a trasformarsi in scaleup (o a sopravvivere, ben oltre l’attuale altissima mortalità) per creare più posti di lavoro stabili e di alta qualità, fornendo alle startup il supporto necessario per crescere e consolidarsi sul mercato.
Le startup e le scaleup rappresentano un’importante opportunità per il futuro dell’occupazione in Italia. I numeri, rispetto ad altri paesi sono ancora poco influenti (parliamo di poco più di 15 mila addetti), per quanto è la definizione stessa di startup che potrebbe trarre in confusione. È fondamentale, però, affrontare le sfide che il settore presenta per permettere al nostro paese di cogliere appieno il potenziale di questa nuova economia.