La nostra azienda di app “nata con la camicia”

Di
26 Febbraio 2014

Fare il lavoro che ti piace è un po’ come essere “nati con la camicia”.

Dovevano pensarla così Paolo Di Capua, Adriano Caliguri e Francesco Mistretta, startupper napoletani che hanno dato vita alla Born Lucky Studio, azienda di software specializzata nello sviluppo di app:

Tutto è partito da un gioco che ho sviluppato insieme ad Adriano. Abbiamo cercato un finanziatore, Francesco, che mi ha proposto di creare un’azienda. Così abbiamo realizzato il nostro sogno» spiega Paolo a Millionaire.

Laureato in archeologia medievale, Paolo ha sempre avuto una passione per la programmazione. Dopo varie esperienze in aziende di comunicazione ha deciso di mettersi in proprio e provare:

Sfrutto molto il mio background nel marketing. Molti sottovalutano l’importanza della comunicazione quando sviluppano un’app. Al contrario, è la base da cui far partire il resto».

Sul mercato da meno di tre anni, l’azienda ha un fatturato di 300mila euro («i primi due anni ci sono serviti a mettere a posto le cose e a trovare qualche grosso cliente»), impiega dodici persone, quasi tutti neolaureati, e ha tra i suoi clienti Accenture, Banca Intesa e Cariparma:

Per sopravvivere una piccola azienda ha bisogno di cercare commesse di grossi player. Così da poter reinvestire parte dei soldi in progetti di innovazione».

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Paolo ci confida la maggiore difficoltà che ha incontrato lungo il suo percorso:

Gestire il gruppo di lavoro in modo innovativo, lontano da gerarchie e ruoli. Non è facile far passare il messaggio che la flessibilità di orari è una conquista se c’è rispetto reciproco. E che non bisogna focalizzarsi su un unico compito, ma spaziare per acquisire sempre maggiori competenze».

Su cosa deve puntare una software house?

La prima cosa è la qualità del prodotto, l’affidabilità nel lungo periodo. Poi essere sempre più concorrenziali nei prezzi. Noi per esempio in fase di realizzazione di un software, creiamo componenti che possiamo riutilizzare in vari progetti così da abbassare i costi. Essere focalizzati sul cliente con offerte e vantaggi, come un servizio di manutenzione gratuita… Infine, proiettarsi verso le nuove tecnologie open source per rinnovarsi continuamente».

Consigli a chi vuole sviluppare un’app?

1. Parti dalla comunicazione. Elabora un piano dettagliato su come intendi muoverti almeno sei mesi prima della pubblicazione. 2. Non affidarti necessariamente a grossi publisher o ad agenzie specializzate. Non è detto che si ottengano risultati. 3. Promuoviti sfruttando grossi network (es. Indiegames.com) e gli YouTubbers del settore (una recensione video può avere un valore straordinario). 4. Scegli in squadra qualcuno che si occupi solo della comunicazione: è un lavoro continuo e non può essere preso sottogamba».

INFO: http://www.bornluckystudio.com/

Giancarlo Donadio

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