Adriana Santanocito
Adriana Santanocito, CEO Ohoskin/Foto ©Thomas Francia

L’alternativa alla pelle che fa bene all’ambiente

Di
Redazione Millionaire
28 Aprile 2023

Un tessuto spalmato brevettato che nasce dai sottoprodotti industriali di arance e fichi d’india destinato ai settori della moda, arredamento e automotive.

 

Il progetto messo a punto da Ohoskin, la startup innovativa nata nel 2019, ha l’obiettivo di offrire ai brand di lusso della moda, arredamento e automotive un’alternativa alla pelle animale sostenibile e vegana. «Ancora oggi gran parte della pelle nel mondo, non in Italia, è conciata al cromo, con effetti devastanti sugli ecosistemi», esordisce Adriana Santanocito, CEO della startup. «Il che, unito alla crescente sensibilità dei consumatori verso il benessere animale, ha portato alla ricerca esponenziale di materiali alternativi alla pelle».

 

 

L’alternativa alla pelle che fa bene all’ambiente

 

 

Quello prodotto da Ohoskin è un materiale alternativo alla pelle non fossile e plant based, grazie a una nuova ricetta con plastiche riciclate e proveniente da fonti organiche che riducono l’impronta di carbonio e allungano il ciclo di vita del prodotto. «Siamo partiti da una scelta coraggiosa – aggiunge – legata a un nuovo concetto di lusso sostenibile, e cioè privilegiare la durabilità e riciclabilità invece della biodegradabilità, perché durabilità significa intrappolare carbonio per più tempo possibile e, allo stesso tempo, evitare il rilascio di microplastiche nell’ambiente. Il nostro prodotto è progettato fin dall’inizio per essere resistente e durevole ed è sottoposto ai più impegnativi test fisico-meccanici, non contiene ftalati e rispetta le normative Iso, Reach (Eu) e Prop 65 (Usa)».

 

 

L’alternativa alla pelle che fa bene all’ambiente

 

 

La filiera

La filiera che dà alla luce il tessuto di Ohoskin è validata dalla blockchain: sin da subito, infatti, la startup ha preso la decisione di comunicare senza nascondere nulla circa il proprio prodotto. «Riutilizziamo tonnellate di sottoprodotto di arance e fichi d’india che l’industria dell’alimentazione produce ogni anno in Sicilia, per trasformarle in un materiale bio-based di alta qualità in un processo virtuoso di economia circolare», spiega Adriana. «In questo modo, ciò che è un costo di smaltimento genera nuove risorse economiche e non produce peso sull’ambiente. È stato quindi naturale certificare il nostro processo e rendere trasparente ogni fase della filiera».

Nel 2020/21, Ohoskin ha esteso il brevetto a livello internazionale e nello stesso anno ha validato lo scaleup industriale, sottoscrivendo accordi con i fornitori della materia prima in Sicilia e con la Novartiplast Italia, che ha sede in Lombardia. In questo modo l’azienda è stata sin da subito in grado di iniziare la produzione su scala industriale. «Nel 2022 – conclude – abbiamo iniziato a vendere a brand del settore moda e arredamento e abbiamo avviato un processo di sviluppo prodotto per soddisfare nuove applicazioni d’uso. L’obiettivo del 2023 è raggiungere il settore automotive con il quale abbiamo iniziato a dialogare e a testare il nostro prodotto».

 

L’alternativa alla pelle che fa bene all’ambiente

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