Laureati si danno alle pulizie: boom di startup che puliscono casa

Di
Marketing & Promotion
23 Febbraio 2016

È un mercato che vale 6 miliardi di euro e coinvolge 1,5 milioni di persone e 2,5 milioni di famiglie. È il business delle pulizie a domicilio. Nascono startup nel settore. Mettono in contatto collaboratori con privati e puntano a una fetta di mercato che secondo stime vale 40 miliardi di euro in Europa. Con un nemico comune da combattere: il nero che domina il mercato in Italia dei collaboratori domestici. Tanti talenti imprenditoriali nel settore. Qui chi sono, le loro storie e i consigli.

Come porto Helpling in Italia (la startup da 57 milioni di euro di finanziamento)

26 anni, Alberto Cartasegna, milanese, laurea in economia alla Bocconi e studi negli Stati Uniti, porta in Italia la startup delle pulizie a domicilio. Si chiama Helpling, è nata a Berlino, è presente in 10 Paesi nel mondo e ha ottenuto 57 milioni di euro di finanziamento (Rocket Internet, Lakestar, Kite Ventures e Lukasz Gadowski, tra gli investitori): «A Berlino sono stato in Rocket Internet (incubatore di idee e talenti, https://www.rocket-internet.com/) . Lì ho conosciuto Benedikt Franke e Philip Huffmann (gli ideatori di Helpling). La startup era ancora agli inizi e sono entrato anch’io nel team: abbiamo iniziato in 20 oggi siamo quasi 400. Fin da subito mi hanno chiesto di studiare il mercato italiano in vista di un’espansione. Quando eravamo pronti per lanciare, hanno chiesto a me di occuparmi della società italiana. Sono tornato a Milano e l’ho fondata».

Come ha fatto. «I fondi con cui sono partito provengono dalla società di Berlino, dal finanziamento di Rocket Internet. Ma per il resto sono partito da zero, dalla selezione del personale: oggi siamo in 12 e abbiamo pulito già 20mila appartamenti. Una bella sfida perché il mercato delle pulizie a domicilio in Italia è dominato dal nero. Un concorrente difficile da battere. Su cosa ho puntato? Sulla fiducia. Una situazione di trasparenza e legalità aumenta la fiducia che hai verso il collaboratore a cui spesso ti trovi ad affidare le chiavi di casa tua».

Il modello di business. Chi richiede il servizio paga in media tra gli 11,90 euro e i 13,90 euro. La commissione del sito è dal 15 al 30%. Se part-time il collaboratore può guadagnare anche 400 euro, se fulltime (30-40 ore a settimana) anche 1.200. INFO: https://www.helpling.it/

alberto cartasegna

Argentino viene in Italia per un master e fa una startup

Arrivato in Italia per un MBA al Politecnico di Milano, Eduardo Gonzales, 37 anni, incontra Gerardo Garcia Lecuona e insieme decidono di investire nel settore delle pulizie on demand: «Ho iniziato a studiare il mercato, prima quello statunitense, quando a dominare era Homejoy, e poi in Europa. All’epoca non c’era ancora un player grosso come Helpling» racconta Eduardo Ceo di Homyn, piattaforma partita ad aprile 2015 con 40 collaboratori e 1.500 ore di pulizie al mese raggiunte.

Un angel crede in loro. 80mila euro è la cifra con cui avviano il business. Formano il team che si occupa della selezione del personale e della gestione degli utenti: «Non lavoriamo ancora tramite App. I collaboratori domestici hanno un profilo online, gli utenti li contattano e l’accordo avviene fra loro. I servizi che offriamo sono la pulizia dell’appartamento e lo stiro. Si prenota il servizio e si paga tramite carta. Poi siamo noi a girare i compensi sui conti dei collaboratori. I servizi costano da 12,90 euro all’ora, ai clienti occasionali, con cifre che scendono se la prenotazione è settimanale. La percentuale al sito è dal 15 al 20%. Un collaboratore può guadagnare fino a mille euro al mese. Come ci distinguiamo? Tra breve partiranno nuovi servizi come il babysitteraggio e a differenza di Helpling il nostro business è italiano e possiamo adattarci più velocemente al nostro mercato».

Il problema del nero. «Servizi come il nostro sono un valore aggiunto per lo Stato, nella lotta al nero e al sommerso. Dal punto di vista legale e fiscale ci auguriamo che questo venga recepito e vengano create leggi per tutelare chi fa le cose legalmente, tipo riducendo le tasse per i collaboratori domestici che aprono partita Iva». INFO: https://www.homyn.com/

Manfredi e Eduardo

 

«Tim Cook di Apple ci ha citato e chiesto di incontrarlo»

È quello che è successo a tre ragazzi laureati alla Bocconi Daniel Amroach, Danny Nasato, 23 anni, e Andrea Rocco, 25 anni, che hanno inventato EasyFeel, piattaforma per la prenotazione di servizi di pulitura e stiro.

Come è nata l’idea. «Eravamo tre studenti fuorisede e in una settimana avevamo accumulato una fila infinita di piatti da lavare. Avremmo avuto bisogno di un modo rapido per reperire professionisti del pulito per aiutarci nella pulizia dell’appartamento. Ma non c’era un sito online per prenotare in modo veloce e con poco preavviso» spiegano a Millionaire.Allora i tre amici creano una piattaforma, inseriscono annunci di lavoro sulle principali bacheche online: «In poco tempo abbiamo ricevuto circa 1000 cv di operatori. Abbiamo capito che era una strada percorribile». Investono circa 25mila euro per realizzare il sito e promuoverlo online: «All’inizio non è stato facile. Di solito questo mercato funziona con il passaparola: tu conosci qualcuno bravo e fidato a fare pulizie e me lo proponi… Bisogna ricreare questo clima di fiducia con un servizio online».

Il segreto del successo: qualità del servizio e selezione. «Con i primi clienti abbiamo iniziato ad essere molto più selettivi nella fase di reclutamento del personale. Cerchiamo personale con 3 anni di esperienza e chiediamo il casellario giudiziario. Per differenziarci dai competitor invece abbiamo puntato su una serie di vantaggi: meno di 10 euro l’ora il prezzo del servizio e la possibilità di prenotare anche 12 ore prima dell’intervento, con un sovrapprezzo. E il servizio di stiratura senza nessun costo aggiuntivo. Chi si abbona ha diritto a uno sconto del 10%».

500mila euro di fatturato. Oggi EasyFell è attivo a Milano, Roma, Bologna, Firenze e Torino, 200 operatori, 20mila prenotazioni generate, 7mila utenti attivi. A partire dal primo luglio i tre giovani potranno contare su un aumento di capitale garantito dall’entrata in società di diversi business angel, imprenditori e manager (riservatezza sulle cifre dell’accordo): «Il finanziamento ci permetterà di sviluppare l’App e rafforzare le attività di marketing per aumentare la base utenti nelle città in cui siamo presenti». INFO: http://www.easyfeel.it/EasyFeel-web/

easyfeel

 

Consigli per iniziare…

1. Parti da un’esigenza personale e studia il mercato. «Siamo partiti da un nostro problema. Per capire se c’era offerta abbiamo messo degli annunci online. Prima di investire soldi, verifica la situazione del mercato».
2. La concorrenza è tanta, allora impara a distinguerti. «Abbiamo ideato dei servizi per dare l’opportunità di prenotare anche 12 ore prima dell’intervento. E una serie di sconti per i clienti. Qualunque sia il tuo business, distinguersi significa offrire condizioni più vantaggiose per i clienti e un servizio di qualità».
3. Se online, hai bisogno di più fiducia. «All’inizio offrivamo il servizio gratis per far scattare il passaparola dei clienti. Poi abbiamo reso più complessa la procedura di selezione degli operatori con la richiesta del casellario giudiziario e tre anni di esperienza. Quando offri servizi online, devi trovare modi sempre nuovi per catturare la fiducia dei consumatori».
4. In Italia si può fare business. «Ci sono opportunità. Vero il contesto competitivo è elevato. Ma il mercato è ampio. Se ti rimbocchi le maniche riesci a creare qualcosa di tuo».

Giancarlo Donadio

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