Space junk orbiting around earth - Conceptual of pollution around our planet (Texture map for 3d furnished by NASA - http://visibleearth.nasa.gov/)

L’Italia ripulisce lo Spazio

Di
Redazione Millionaire
25 Luglio 2022

D-Orbit: i rifiuti e lo “spazio”

 

In un paese un po’ più decentrato rispetto a Como, precisamente a Fino Mornasco, c’è un gruppo di 180 giovani che ha deciso di occuparsi di Spazio. Spazio in tutti i sensi, quello cosmico e quello che contiene tutte le cose materiali, così come recitano le definizioni presenti sui libri di fisica. Gli stessi libri che insegnano come ogni oggetto materiale ne possa occupare una porzione. Ed è tra questi concetti che forse Luca Rossettini, Ceo di D-Orbit, potrebbe aver preso ispirazione per creare la sua startup.

Di tutte le cose che nello Spazio occupano l’orbita bassa, lo spazio compreso tra 300 e 1.000 km, molte infatti sono ormai in disuso: viti, bulloni, satelliti non funzionanti, veri e propri rifiuti che hanno creato l’ennesimo problema di inquinamento, questa volta spaziale.

Fu questo il primo obiettivo di D-Orbit, ridurre gli sprechi spaziali, trovando un modo efficiente ed ecologico per la riuscita dei viaggi nello Spazio. Oggi D-Orbit è leader di mercato della logistica spaziale e dei servizi di trasporto. La startup, sebbene abbia riscontato difficoltà nelle prime fasi di attività, oggi è un punto di riferimento e si impegna a sostenere le aziende nel massimizzare le opportunità di business nello spazio.

 

Missione: logistica spaziale completa

Un obiettivo che l’azienda continua a perseguire, grazie alle tecnologie sviluppate. L’azienda nasce nel 2011, ancor prima del mercato New Space, come prima azienda ad affrontare le esigenze logistiche del mercato spaziale. Una delle sue tecnologie, ION Satellite Carrier, è un veicolo spaziale in grado di trasportare satelliti in orbita e rilasciarli individualmente in slot orbitali distinti, riducendo il tempo dal lancio alle operazioni fino all’85% e i costi di lancio di un’intera costellazione di satelliti fino al 40%.

La vision dell’azienda è quella di poter sviluppare l’intero settore nel complesso, non solo D-Orbit. ION può anche ospitare più carichi utili di terze parti, come tecnologie innovative sviluppate da startup, esperimenti di enti di ricerca e strumenti di società spaziali tradizionali che richiedono un test in orbita.

Per consentire ulteriormente agli operatori satellitari di ottenere un’attività più redditizia ed efficace, la società ha anche sviluppato internamente una suite software proprietaria di controllo della missione, basata su cloud e progettata per controllare intere costellazioni di satelliti. A oggi D-Orbit opera con uffici in Italia, Portogallo, Regno Unito e Stati Uniti.

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