Inventano un algoritmo che misura la reputazione online di mete turistiche (territori: regioni, provincie, città. E strutture ricettive come alberghi, ristoranti): «Il sistema monitora in tempo reale tutto quello che succede sul Web (canali per fare recensioni come Trip Advisor, blog, social) e fornisce all’utente un punteggio e consigli su come migliorare la sua immagine online e di conseguenza attrarre più turisti» spiega a Millionaire, Mirko Lalli, 40enne, docente di comunicazione digitale e social media marketing all’Università di Siena e allo IULM, con un passato nel marketing della Regione Toscana.
Mirko è il Ceo di Travel Appeal, startup incubata a H-Farm, capace in poco tempo di ricevere 250mila euro di investimento dall’acceleratore di Treviso e 100mila euro da parte di UniCredit: «Una volta avuta l’idea ho formato un team di persone che ho conosciuto durante la mia carriera. Oggi siamo in dodici. Abbiamo iniziato a offrire report alle Regioni sulla loro reputazione online presso i turisti e indicazioni su come migliorarla. Questo ci è servito a validare l’idea sul mercato. La risposta è stata positiva. Ci siamo proposti a H-Farm che ha deciso di puntare su di noi: volevamo investire su una startup legata al turismo e siamo arrivati nel posto giusto al momento giusto».
Oggi hanno sviluppato un’App per albergatori che è uno dei loro principali strumenti di guadagno: «La usano già 1.500 alberghi. Accedono al servizio che ha un costo mensile variabile rispetto alle dimensioni dell’albergo e al suo budget (da 40 a 100 euro). E ricevono info immediate sulla loro reputazione online. E su quello che gli utenti scrivono sui loro competitor. In questo modo possono apportare dei correttivi immediati sulla base dei nostri consigli: (da “devi mettere più foto sulla tua pagina Facebook, a “devi offrire un servizio migliore” o “ci stai mettendo troppo tempo a rispondere a questo utente su Trip Advisor».
Partiti a gennaio, sono stati riconosciuti da blog del settore come una delle 100 startup più interessanti del panorama mondiale: «Rispetto a un normale report, come i sondaggi telefonici ai clienti per conoscere il loro grado di soddisfazione, offriamo una maggiore rapidità e attendibilità dei dati. Abbiamo saputo rispondere a un bisogno condiviso. Ciò malgrado, affermarsi è complesso. Non tutti capiscono l’importanza della reputazione digitale, molti degli operatori che fanno turismo sono ancora legati a vecchi schemi, difficili da scardinare».
Quali consigli a chi vuole affermarsi con un business digitale?
«1. L’idea vale pochissimo, circa il 20% nella costruzione di una startup. 2. La costruzione di un buon team è fondamentale. 3. Necessario anche in un ecosistema complesso come quello italiano cercare partner affidabili, noi senza H-Farm non saremmo arrivati dove siamo oggi. 4. Validare subito l’idea sul mercato. Funziona? Non funziona? 5. Essere pronti a cambiare idea. Negli Stati Uniti funziona così: uno startupper ha un’idea, la prova sul mercato, non funziona, passa ad altro. Bisogna operare con velocità. Molti si innamorano troppo della loro idea e sprecano tempo e ossigeno, su qualcosa che è destinata a fallire perché non ha mercato».
Giancarlo Donadio