Startup crescono e assumono: «Cercasi persone appassionate»

Di
Redazione Millionaire
29 Gennaio 2015

A 23 anni ha fondato la sua startup tecnologica: Cibando, App che consente agli utenti di trovare i ristoranti più vicini e scoprire tutte le caratteristiche del locale.

In quattro anni di vita, ha già chiuso due finanziamenti, e recentemente è stata acquisita da Zomato, tra i principali servizi online per la ricerca dei ristoranti, che investirà 6 milioni di dollari nel progetto: «Sono diventato CEO della mia prima azienda – vendita di spazi pubblicitari su MySpace – a 16 anni. A 20 anni ho realizzato il mio sogno e creato una società di promozione e marketing su web e cellulari. Cibando è la mia terza startup. Mi ero trasferito da Roma a Milano e non sapevo come trovare un ristorante. Chiamavo l’892424 ma ottenevo solo gli indirizzi. Io volevo sapere come si mangiava, se il posto era costoso. Così è nata l’idea di creare un’App, dove trovi un ristorante ma puoi vivere in anteprima una specie di food experience digitale» racconta Guk Kim, 26 anni, origine coreana, laureato in Economia e Business Administration alla John Cabot.

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Questa è la scintilla che fa nascere l’App, inizialmente pensata per gli utenti e poi in un secondo momento allargata ai ristoratori che possono, pagando mille euro l’anno, essere aiutati nella promozione sul Web e sul mobile del loro ristorante (foto dei piatti professionali, descrizioni con l’aiuto di food blogger…):

«Le difficoltà sono state enormi: partire dal nulla, costruire il team, trovare i finanziamenti, restare a galla nel periodo storicamente più duro dal punto di vista imprenditoriale. Il mio segreto? Ho lavorato e puntato dritto al fatturato. Per farlo abbiamo cambiato le cose in corsa. Ci siamo resi conto che molti dei ristoratori iscritti alla piattaforma, non aggiornavano il loro profilo in modo accattivante. Le descrizioni erano spesso un copia e incolla dei testi sui loro siti Web e le foto del locale e dei piatti erano poco invitanti. Allora li abbiamo aiutati a fare meglio».

Cibando ha ottenuto numerosi riconoscimenti (una delle migliori App del 2012), raccolto più di 1.500 ristoratori come clienti, ha progetti di espansione.

Oggi Zomato assume nelle sedi di Milano e Roma. Saranno 200 gli inserimenti previsti nei prossimi mesi nel settore vendite, amministrazione e comunicazione (area sales manager, community manager, content associate, data collection intern, public relations manager, sales head, senior content associate​: «Il nostro motto è Always be recruiting. Siamo sempre alla ricerca di persone appassionate… Se fossi stato all’estero, Cibando sarebbe nata lo stesso. In Italia le opportunità sono soffocate dall’eccessiva burocrazia e dalle tasse. Poi c’è troppa competizione, molto back-stabbing (pugnalate alle spalle ndr). Ma io mi sento italiano, perché la vita mi ha portato qui. E resto qui. Se vuoi fare qualcosa, lo fai ovunque» conclude Guk.

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Abbiamo chiesto a Kim quali sono i 5 passi da compiere per far crescere una startup.

1. Cambiare le regole del gioco (in corsa)

«Non c’è un manuale da seguire. Quando gestisci una startup, ogni cosa è un esperimento: la provi e la implementi solo se funziona. Per esempio, all’inizio davamo la possibilità ai ristoranti di iscriversi e aggiornare da soli il loro profilo. Poi ci siamo resi conto che nessuno sapeva farlo nel modo migliore (brutte foto, cattive descrizioni). Allora abbiamo pensato di cambiare le cose in corsa e offrire servizi più mirati».

2. Imparare a gestire i dipendenti

«È la cosa più complessa. Ho capito che non posso gestire il lavoro giornaliero di 15 persone. Allora la chiave è responsabilizzare tutti. Non ci sono altre strade. Nel mio caso ho tre persone di fiducia. Mi incontro con loro e sono loro poi a comunicare con tutti gli altri dipendenti. Li si responsabilizza dando loro delle metriche, dei parametri da rispettare. O anche offrendo loro un budget da gestire per diverse attività. Per esempio, abbiamo previsto una cifra mensile che serve per pranzi e cene aziendali, dove tutti hanno modo di conoscersi meglio e rafforzare il team. Il budget è gestito da uno dei componenti della squadra».

3. Dare al cliente sempre qualcosa in più

«Abbiamo persone dedicate ai rapporti con i clienti. Li chiamano una volta al mese per capire cosa va, cosa non va e mettere a posto eventuali problemi. Dico sempre ai ragazzi che dobbiamo essere sempre diversi dai loro fornitori abituali. Cerchiamo di sostenerli, di venirli incontro anche dal punto di vista economico. Insomma, li aiutiamo, anche se a volte questo rischia di penalizzarci».

4. Mantenere un buon rapporto con gli investitori

«Per fortuna i miei sono poco invadenti. Quando mi hanno offerto il loro aiuto, mi hanno sempre detto che puntavano su di me, prima che sull’azienda, delegandomi tutte le responsabilità gestionali. Personalmente, li sento via email e via conference call, almeno due volte in un mese. Gli invio le metriche e i risultati raggiunti. Se raggiungi i risultati che vi siete prefissi, loro saranno portati a presentarti ad altri investitori. E potrai così accedere a nuovi fondi di investimento per migliorare l’idea».

5. Provare ad esportare l’idea, ma senza esporti troppo all’inizio

«Ci stiamo preparando a portare l’idea sul mercato britannico. E sto imparando anch’io come si fa. Insomma, la regola per me è imparare facendo. Ho capito che per farlo bene bisogna produrre il più possibile, investendo il meno possibile. Iniziare da poco, poi quando ci si rende conto di avere le metriche giuste (c’è una crescita, c’è mercato) spingere e investire di più»

INFO: http://www.cibando.com/it

Redazione

 

 

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