Sono 30 startup italiane dell’intelligenza artificiale che hanno preso parte al primo programma di formazione del 2024 di Innovit a San Francisco.
L’hub italiano delle tecnologie digitali, operativo da poco più di un anno, offre a giovani imprenditori del tech l’opportunità di crescere e confrontarsi con la Silicon Valley, la capitale mondiale dell’innovazione.
Innovit: un ponte tra Italia e California
Situato in un affascinante edificio a cavallo tra il distretto finanziario e il quartiere italiano di North Beach, Innovit è più di un semplice centro di formazione. È un luogo di incontro e di scambio tra culture diverse, dove l’innovazione digitale si intreccia con il design, l’arte, la fotografia e la cultura classica.
La formazione per le startup
Il programma di formazione, curato da Alberto Acito e Leandro Agrò, ha visto 50 imprenditori di 30 aziende impegnati in due settimane di intense attività.
Lezioni, visite e mentor
Oltre ad approfondire le loro conoscenze con lezioni frontali e workshop, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di visitare aziende leader come Microsoft, Nvidia e Autodesk. In un incontro con Dario Amodei di Anthropic, hanno potuto conoscere la visione di uno dei pionieri dell’intelligenza artificiale.
Hakathon e shark tank
Un momento clou del programma è stato l’hackathon, una maratona creativa interdisciplinare alla ricerca di soluzioni innovative per un problema specifico. Le startup hanno inoltre avuto la possibilità di confrontarsi con veri investitori in un “shark tank”: un’esperienza formativa e a volte dura, che ha permesso loro di ricevere feedback preziosi sul loro business.
Le startup più interessanti
Tra le startup che hanno partecipato al programma, alcune si sono distinte per l’originalità del loro progetto e il potenziale di crescita. Altre invece ci hanno incuriosito come idea di partenza.
- Smallpixels (Marche): una tecnologia video AI che riduce il consumo di banda larga migliorando la qualità dell’immagine.
- Spoki (Puglia): un software che trasforma Whatsapp in un canale di vendita per le aziende, superando i sistemi inefficaci e irritanti per i clienti.
- Wavenure (Milano): soluzioni basate sull’intelligenza artificiale predittiva per assistere le decisioni d’investimento nell’asset management.
- Caelus (Roma): un software che aiuta gli ingegneri a sviluppare minicentrali atomiche di nuova generazione, riducendo tempi e costi di produzione della documentazione necessaria.
- Ganiga (Toscana): cestino per rifiuti che, grazie all’intelligenza artificiale, gestisce la loro separazione.
Un futuro promettente
Le 30 startup che hanno preso parte al programma Innovit rappresentano solo una piccola parte dell’ecosistema italiano dell’intelligenza artificiale. Ma la loro esperienza dimostra che il nostro Paese ha il potenziale per competere con le migliori realtà del mondo.
L’Innovit continuerà a svolgere un ruolo fondamentale nel supportare le startup italiane nel loro percorso di crescita internazionale. Grazie ai suoi programmi di formazione e al suo network di contatti, l’hub di San Francisco rappresenta un ponte prezioso tra l’Italia e la Silicon Valley.
Con il sostegno di iniziative come questa, le startup italiane possono ambire a conquistare un ruolo da protagoniste nel panorama globale dell’innovazione.