Startup italiane vanno in America: Buzzole, l’idea di Fabrizio Perrone

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19 Settembre 2014

Andranno in America, a Berkley in California, per vincere: Buzzoole, startup italiana del napoletano Fabrizio Perrone parteciperà alle finali dell’Intel Global Challenge 2014, celebre competizioni che premia progetti innovativi con l’opportunità di incontrare i più grandi venture capitalist americani.

La startup, che aiuta le aziende a migliorare la loro presenza sui social media mettendole in contatto con gli influencer del Web, è stata selezionata tra 25mila progetti provenienti da 12 Paesi (Israele, Norvegia, Italia, Spagna, Portogallo, Ungheria, Romania, Regno Unito, Bulgaria, Irlanda, Danimarca e Polonia).

La finale a Berkley la vedrà protagonista (dal 3 al 6 novembre) con altri quattro team a rappresentare l’Europa:

Durante la selezioni ci siamo confrontati con esperti del mondo digitale e investitori interessati a collaborare con la nostra startup. Speriamo che a Berkley andrà ancora meglio» dichiara Perrone.

La sua startup ha oggi 13mila utenti attivi e 90mila euro di fatturato negli ultimi tre mesi. Conta oltre 20 clienti fra cui Fastweb, Ferrero, Ford, Henkel, Iveco, MailUp, MSC Crociere, Redbull, Vernel, Wind.

Come funziona Buzzoole?

Gli utenti che si iscrivono hanno una serie di strumenti per rafforzare la loro influenza sul web: potranno capire, ad esempio, in quali argomenti sono più seguiti e come fare per allargare il loro network. Le aziende invece possono selezionare gli influencer della propria nicchia di mercato e inviare loro un’offerta (uno sconto su un prodotto, un invito a un evento di presentazione ecc.) per invitarli a far partire il passaparola dai loro profili social».

Fabrizio Perrone6_Buzzole @ Intel Business Challenge Europe 2014

E voi cosa ci guadagnate?

Il brand paga la piattaforma solo sulla base del numero di post effettuati dagli utenti, sulla base cioè dell’influenza. Ciò permette anche a piccole aziende di investire anche poche centinaia di euro in campagne sul web, che richiedono oggi grosse cifre per essere avviate».

Come nasce l’idea?

L’ideazione nasce dalla mia precedente esperienza: nel 2008 ho fondato la mia prima startup, un’agenzia di unconventional marketing. Lavorando nel settore del buzz marketing, mi sono reso conto che mancava un algoritmo che misurasse la qualità dell’influenza sui social media. L’americano Klout, che già esisteva, aveva il limite di misurare la popolarità e non l’effettiva influenza dell’utente. Allora ho pensato di creare qualcosa che superasse i limiti di Klout e che permettesse di sfruttare il passaparola sul web anche alle medie e piccole imprese con budget limitati a disposizione».

INFO: http://buzzoole.com/

Giancarlo Donadio

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