Il fenomeno delle startup è di grande attualità. Quotidiani, riviste, siti, programmi televisivi e radiofonici (ne parleremo domenica 7 maggio su Radio Monte Carlo, alle ore 12.15) sono pieni di storie di chi inventa applicazioni, software, siti Internet.
E anche se non tutti diventeranno il nuovo Mark Zuckerberg di Facebook, il fenomeno è reale e in crescita. E rappresenta il futuro dell’Italia. «Gli startupper sono i veri eroi del nostro tempo, lo sono anche se la maggior parte di loro non ce la farà», scrive nella conclusione del nostro libro “Startup” (edito da Hoepli e arrivato in questi giorni alla sua terza ristampa) Alberto Onetti, professore di Entrepreneurship presso l’Università di Insubria e presidente di Mind the Bridge.
Al di là dell’effetto moda, perché le startup vanno “coltivate” con attenzione?
«Gli startupper sono i veri eroi del nostro tempo. Lo sono, nonostante la ampia maggioranza di loro non ce la farà. E, per coloro che ce la faranno, il percorso sarà intriso di lacrime e sangue. Ma più che i risultati conta la prospettiva delle startup. Che è la prospettiva di concepire e provare a realizzare disegni in grande, senza timore di sfidare le regole e le consuetudini (il “si è sempre fatto così”) e, soprattutto, la paura di non riuscirci.
«Perché chi non si mette in gioco per paura di fallire ha un’unica certezza: quella di non conseguire nulla. E chi sogna in piccolo costruisce, ben che vada, capanne e non castelli».
Più che i risultati, conta il coraggio delle startup. «Il coraggio di cambiare e il tentativo di provare a farlo, contro tutto e tutti. Uno spirito di cui l’Italia ha grandissimo bisogno».
Ecco perché fare startup, comunque vada a finire, sarà sempre un successo.
Che cos’è una startup? Come si arriva dall’idea al successo? Cosa accomuna le grandi storie della Silicon Valley? Ne parleremo a Radio Monte Carlo (www.radiomontecarlo.net), domenica 7 maggio, alle ore 12.15, in diretta con Rosaria Renna.
Stay tuned! Sintonizzatevi 🙂