Studenti modenesi progettano il Facebook delle aziende

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12 Marzo 2014

Sono partiti come un sito di offerte e ora puntano a diventare il social network delle aziende. Spiiky (dall’inglese to speak, parlare) è l’idea di un gruppo di studenti modenesi che prova a coniugare le caratteristiche di un sito di coupon con le funzionalità di un social:

L’idea è di creare uno strumento capace di sintetizzare i vantaggi di Groupon, Facebook, Pinterest e Trip Advisor» spiega Matteo Venturelli, 29 anni, laureato in economia e scienze politiche, tra i fondatori del progetto.

Online da un anno ha 100mila utenti registrati e 5mila aziende distribuiti su Milano, Modena, Reggio Emilia e Roma.

Come nasce l’idea?

Da un’esperienza negativa con un coupon. Eravamo a una cena e siamo stati trattati come clienti di serie B. Abbiamo parlato con il ristoratore che ci ha detto che con i soldi che prendeva dalla piattaforma a cui era iscritto non poteva fare di più. Allora abbiamo pensato a un sistema che fosse vantaggioso per gli esercenti, i clienti e per gli intermediari».

Come funziona?

Ci si può iscrivere come esercenti che come utenti. I primi possono inserire le loro offerte gratis e venderle senza versare alcuna percentuale al sito. Hanno strumenti promozionali come in un social: un profilo, un’area eventi sulla quale postare sconti, novità come su una bacheca di Facebook. In più seguendo gli utenti capiscono quali sono i loro gusti e cosa cercano. Gli utenti hanno news sulle aziende di interesse, trovano offerte e sconti con la geolocalizzazione, scaricano i coupon senza dover usare carte di credito o fare pagamenti anticipati. In più possono rilasciare feedback sulle offerte».

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Come l’avete finanziata?

Abbiamo ricevuto un primo round di finanziamento (100mila euro) da un investitore privato. Ora stiamo lavorando per ottenere un secondo investimento».

Qual è il modello di business?

A differenza dei siti di coupon tradizionali non guadagniamo dalle transazioni. Il modello che stiamo elaborando prevede l’iscrizione gratuita e una serie di servizi a pagamento nel caso in cui l’azienda voglia aumentare la sua visibilità. L’idea è far pagare poco a tanti, un po’ seguendo il modello di siti come Spotify».

Quali consigli ai giovani startupper dalla vostra esperienza?

Innanzitutto, imparare a gestire bene il tempo a disposizione. Molti del team hanno altri lavori e c’è sempre la necessità di centellinare il tempo a disposizione per fare le cose che servono alla crescita del progetto. Poi direi di puntare sulle persone giuste. Se avessi tanti soldi li spenderei principalmente in talenti e non in tecnologia e pubblicità. Insomma, se l’idea non è giusta puoi sempre cambiarla. Rivoluzionare il team in corsa è invece più difficile».

INFO: http://www.spiiky.com/

Giancarlo Donadio

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