Come fare parte di OGR Tech e accedere ai programmi di accelerazione accanto ai giganti dell’innovazione
Un edificio industriale dismesso, una fondazione che ha investito 100 milioni di euro per ristrutturarlo, una città che vuole ritagliarsi il proprio posto sulla mappa dell’innovazione globale. Sono gli ingredienti che hanno portato alla nascita di OGR Torino, Officine Grandi Riparazioni, il grande spazio di 35 mila metri quadri a forma di “H” poco lontano dalla stazione di Porta Susa, riqualificato e aperto al pubblico nel 2019 con due missioni: da una parte ospitare mostre ed eventi di arte contemporanea, dall’altra diventare un luogo dell’innovazione. Se una delle due “gambe” dell’H si chiama infatti OGR Cult, l’altra è OGR Tech, un salone di 200 metri di lunghezza e 13 di altezza attraversato dal cosiddetto “boulevard”, che ai suoi lati ospita 14 programmi di accelerazione. «Una volta qui entravano i treni che dovevano essere riparati, oggi – racconta Massimo Lapucci, Ceo di OGR Torino e Segretario Generale di Fondazione CRT – entrano le idee e i talenti. Ma il modello è sempre quello dell’officina: quello che esce è superiore a ciò che entra, perché acquista valore».

Opportunità per startup di tutti i settori
I programmi di accelerazione sono tematici (vedere scheda a parte) e sono elaborati in partnership con acceleratori, big tech e grandi aziende italiane. Le loro call si susseguono durante tutto il corso dell’anno. Dal 2019 a oggi sono state supportate 200 startup e catalizzato un totale di 200 milioni di euro di investimenti.
«Alcuni – spiega Lapucci – fanno capo a grandi acceleratori internazionali: Techstars, per esempio, è presente con un programma dedicato alle smart cities, Plug and Play Tech Center con Takeoff si concentra sull’aerospace, l’acceleratore finlandese xEdu gestisce il programma sull’Edtech. In altri casi si tratta di progetti che stabiliscono connessioni tra corporate e startup, o si occupano di trasferimento tecnologico. Ogni soggetto entrato a far parte di questo hub ne ha richiamati altri, si è creata una reazione a catena con un circolo virtuoso».
Cubi trasparenti per le Big
All’interno del grande salone di OGR Tech, illuminato da enormi lucernari, ci sono tanti cubi trasparenti: sono gli uffici di Leonardo, Microsoft, Google, Unicredit, Banca Intesa Innovation Center, che hanno collocato qui una parte dei loro dipartimenti tech e innovazione. Obiettivo: contaminarsi con le startup. «Sono solo alcuni dei partner dei nostri programmi, co-investono – continua Lapucci – e sono alla continua ricerca di innovazione. Nei co-investimenti rientra spesso anche la Fondazione CRT: abbiamo voluto fare da “abilitatori”, mettere in contatto diverse parti che altrimenti non si sarebbero parlate».
Il modello è quello della venture philantropy, un investimento capace di generare un impatto sociale e culturale. «Riceviamo centinaia di application da tutto il mondo, le startup ammesse sono il top. Ma la buona notizia – conclude Lapucci – è che con il tempo è aumentata la percentuale di quelle che vengono dall’Italia e dal territorio. Il nostro obiettivo è che rimangano qui». ogrtorino.it
Programmi di accelerazione proposti dalle imprese incubate in OGR
Bio4Dreams: fornisce supporto “su misura” a startup appena nate nel settore life science.
Casa delle Tecnologie emergenti CTE Next di Torino: si rivolge a startup e progetti di smart road, urban air mobility. Obiettivo: trasferimento tecnologico nei settori della mobilità intelligente, industria 4.0 e servizi urbani innovativi.
Elevator by Endeavor: programma di 6 mesi per aiutare gli imprenditori a far crescere le proprie aziende. È rivolto a startup che hanno il potenziale per diventare scaleup.
Impact Deal: è il programma di training e mentorship di Accenture, con una caratteristica: grandi aziende mettono a disposizione i loro big data. Per startup, scaleup o Pmi intenzionate a generare un impatto.
Il programma Industry x di Accenture: è rivolto ad aziende consolidate nel campo automotive, aerospace&defense, industrial, insurance, energy&utilities, life sciences. L’obiettivo qui è trasformarle da aziende di prodotto a fornitori di servizi grazie all’utilizzo di prodotti connessi.
Leonardo Labs: è una piattaforma di open innovation volta a facilitare l’interazione tra le startup e le attività di ricerca e sviluppo di Leonardo. Rivolto alle startup aerospace e vertical mobility.
LIFTT: è una società di venture capital che investe in progetti tecnologici (nelle fasi POC – Proof of Concept e seed) in qualsiasi settore industriale, con focus su quelli che apportano valore al territorio. Metaverse4Finance è un programma di accelerazione gratuito promosso dal gruppo Sella rivolto a startup preseed operanti nel campo della finanza nel metaverso. NExtEdu, gestito dall’acceleratore finlandese xEdu, offre a startup edTech early stage due programmi di accelerazione all’anno.
In Open Pmi team di giovani laureati di talento elaborano progetti di innovazione per le Pmi italiane di tutti i settori. Quickload, guidato da Microsoft e rivolto a startup europee del gaming, offre un’accelerazione “intensiva” di 6 mesi. Le startup early stage settore aerospazio e advanced hardware possono invece proporsi a Takeoff, programma in collaborazione con Plug and Play Tech Center, che offre 5 mesi di accelerazione e un investimento di 120mila euro.
Torino Cities of the Future: è il programma di 3 mesi di un altro grande acceleratore americano, Techstars, rivolto a startup early stage nei settori smart mobility, sicurezza, health care, ambiente e sostenibilità, cultural heritage. Aspiranti imprenditori anche senza un’idea di business, possono infine candidarsi a Vento: 5 mesi full-time per creare da zero startup con alto potenziale di sviluppo.