Sugli strumenti di finanziamento che l’Europa mette a disposizione di organizzazioni pubbliche e private, occorre rilevare come siano due i canali utilizzati.
Il canale di finanziamento diretto, che riguarda circa il 22% del bilancio europeo, è costituito da programmi gestiti a livello centrale dalle Direzione Generali della Commissione Europea o da sue Agenzie Esecutive. Si tratta di programmi tematici e pluriennali, ad esempio in materia di ambiente (il Life +), ricerca (il VII Programma Quadro), cultura (Cultura 2007-2013), istruzione (il Programma Integrato per l’Apprendimento permanente), interventi a favore dei giovani (Gioventù in azione), cooperazione con i paesi terzi e così via.
Nei prossimi articoli (redatti dalla redazione di “Finanzia la tua idea“) proporremo un approfondimento su questo specifico canale di finanziamento.
Il canale indiretto, invece, prevede la negoziazione e il trasferimento dei fondi agli Stati Membri. Questi ultimi, attraverso autorità centrali e regionali, gestiscono materialmente le risorse e le rendono disponibili attraverso i bandi. Oltre il 76% del bilancio comunitario viene gestito secondo questa modalità.
Il canale indiretto viene utilizzato principalmente per:
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- conseguire gli obiettivi della politica di coesione. A tale scopo i fondi strutturali (per l’Italia FESR – Fondo Europeo di Sviluppo Regionale e FSE – Fondo Sociale Europeo) alimentano i Programmi Operativi Nazionali – PON (per la ricerca, i trasporti, l’istruzione, ecc.), Programmi Operativi Interregionali – POI (per l’energia rinnovabile, la cultura, il turismo, …), Programmi Operativi Regionali – POR (per la convergenza, la competitività regionale e l’occupazione), Programmi per la cooperazione territoriale (transfrontaliera, transnazionale ed interregionale);
- sostenere lo sviluppo rurale, che costituisce il secondo pilastro della Politica Agricola Comunitaria, attraverso i Piani di Sviluppo Rurale – PSR;
- sostenere il settore della pesca, attraverso il Fondo Europeo per la Pesca – FEP.
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La logica di questi fondi a gestione indiretta è chiara: esistono differenze di sviluppo tra i territori che compongono l’Unione che richiedono, in un’ottica di sussidiarietà, una calibratura degli strumenti e delle risorse secondo le diverse specificità territoriali. Il tutto all’interno di una cornice unitaria definita dalle Istituzioni UE e dagli Stati Membri. Quando si parla di “fondi europei che tornano indietro a Bruxelles”, ci si riferisce proprio a risorse che, rese disponibili attraverso il canale indiretto, non vengono spese dagli Stati Membri entro i tempi stabiliti e quindi sono soggette al disimpegno automatico.
Se vuoi acquisire una buona conoscenza del sistema delle risorse comunitarie partecipa ad un corso di formazione organizzato da “Finanzia la tua idea”.
Rinaldo Pitocco
Laureato in Economia e Commercio presso l’Università “G. D’Annunzio” di Chieti. Consulente in materia di politiche comunitarie e programmi di finanziamento europei. Amministratore unico di Civica Srl, società che opera in ambito nazionale ed internazionale su sviluppo locale, politiche comunitarie e programmi di finanziamento europei. Dal 2012 è editore della rivista “Finanzia la tua idea”, un periodico mensile elettronico che tratta il tema dei finanziamenti e delle opportunità di business.