Un’app che fa tutto: Alfred, il maggiordomo wifi che piace a Microsoft

Di
Marketing & Promotion
15 Febbraio 2016

Con una sola app “comandi” tutta la casa (accendi le luci, riscaldi l’ambiente, irrighi il giardino…). Si chiama Alfred, la soluzione di un gruppo di ragazzi under 30 che conquista l’Inghilterra e Microsoft.

I primi passi tra Italia e Inghilterra. «Ci sono app ormai per azionare tutto a distanza «Ma non c’era una soluzione unica per gestire tutti i dispositivi. Non puoi avere 10 app per ogni cosa. Allora ci siamo inventati Alfred, una sorta di maggiordomo che ci aiuta a controllare tutto, un po’ come “Alfred” di Batman» racconta Marco Matera, 22 anni, studi di business a Londra, tra i cofondatori di una startup che conquista l’Inghilterra, entrata nei programmi di accelerazione e incubazione di Microsoft Venture e Pwc, società di consulenza che opera a livello globale.

Tutto parte da un hackaton a cui partecipa il Ceo Nicola Russo, 25 anni, ingegnere. È lì che conosce lo “zoccolo duro” del team (Michele Galli 26 anni, Silvia Di Nardo, 25 anni, Adam Lamkharbech). A loro si unisce Marco, che dopo il liceo si è trasferito nella capitale inglese: «Ho conosciuto Nicola a Roma perché amico della sorella, mi ha presentato il progetto al tempo in stallo perché alcuni membri del team dovevano completare gli studi. Allora gli ho proposto il salto in Inghilterra e abbiamo deciso di costituire la società come la conosciamo oggi, Braindrain Solutions (Fuga di Cervelli)».

alfred smart home

Dopo un primo tentativo, non riuscito, di entrare nel programma di incubazione di Luiss Enlabs, decidono di fare le valigie e partire alla volta dell’Inghilterra. Aiutati dalle famiglie investono un bel po’ di soldi (sulle 90mila sterline). Le cose iniziano a girare bene. Si presentano a un incubatore della city (JLab) e ottengono un primo seed di 20mila sterline e un ufficio: «Abbiamo speso quei soldi per il marketing, ci serviva far conoscere il brand. Intanto, continuavamo a cambiare modelli di business, ne abbiamo modificati più di otto».

Cos’è e come si accede a Microsoft Ventures. A Microsoft Ventures arrivano con il “ponte” Bizpark, altro programma della multinazionale americana che aiuta le startup offrendo tre anni di software e altri tool gratuiti: «Abbiamo vinto 500mila sterline in servizi cloud e la possibilità di partecipare al TechCrunchDisrupt, la più importante fiera di tecnologia dopo il Ces. Lì abbiamo rilasciato la prima versione dell’app».

Mentre pensano a una campagna di crowdfunding su un portale di equity crowdfuding (su Seedrs, ne parliamo qui) arriva la chiamata di Microsoft Venture che li inserisce nel suo programma di accelerazione: «È un percorso di tre mesi dove ti preparano a diventare un imprenditore di seria A, fornendoti le conoscenze per completare il tuo modello di business e, soprattutto, per presentarti nel migliore dei modi agli investitori. Ti aiutano in ogni aspetto del business, da quello fiscale a quello legale. I tutor del programma sono esperti di fama mondiale». Tradotto in altre parole, Microsoft Venture non offre soldi. La filosofia è: “Meglio spendere 100mila sterline per avere i migliori formatori per un imprenditore, organizzare un mega evento con tutti le big company del mondo. Invece di offrire un seed di 60mila e lasciare lo startupper al suo destino. L’incontro con gli investitori è una di quelle occasioni che non puoi lasciarti sfuggire: «Trovi più di 500 rappresentanti di multinazionali (Unilever, Vodafone, P&G, il vice di Satya Nadella…). Dopo la presentazione ci hanno contattato diversi investitori e speriamo presto di chiudere un round». Per entrare nel programma bisogna avere un’idea nei settori in cui Microsoft opera (software per aziende, big data, advertising, gaming, intelligenza artificiale). La partecipazione avviene tramite application form online.

Alfred, l’app magica che impara da te. «È un software che controlla tutti gli smart device di casa. Un sistema intelligente che apprende dall’utente. Se fuori ci sono 15 gradi e tu vuoi un ambiente a casa sui 23 inserisci questa informazione nel sistema. La volta successiva Alfred lavorerà in automatico. Non solo vantaggi pratici, l’App porta a un risparmio fino al 30% sulle bollette». Oggi ha 2 mila utenti, disponibile nella versione Android, presto arriverà quella per iOs. Il business? È nei big data: «Alfred permette di fare indagini sui comportamenti degli utenti, sulle loro abitudini, su quali prodotti smart usano di più, quali di meno, quali le preferenze in determinati posti del mondo. Le analisi vengono poi vendute alle aziende che possono fare campagne di marketing sempre più mirate. Poi concediamo il prodotto in licenza e vendiamo smart device di terze aziende partner. Noi abbiamo un margine. L’e-commerce oggi è uno strumento per consigliare le persone sui prodotti da comprare, soprattutto per chi non è ferrato in materia e si avvicina per la prima volta».

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L’incubazione di Pwc per sbarcare in USA. L’idea di Alfred piace a tanti big. Mentre frequentavano il percorso di Microsoft Venture sono stati avvicinati da Pwc che li ha inseriti nel loro programma di incubazione. Lo sponsor dell’operazione è un altro big, IBM: «Ci hanno dato un ufficio a London Bridge, ci guideranno per portarci su mercato statunitense».

INFO: http://www.alfredsmarthome.com/

Giancarlo Donadio

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