Vulcanicamente 2: quando le startup nascono al Sud

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1 Aprile 2014

Una buona notizia. Cresce l’ecosistema delle startup al Sud: «Sempre più ragazzi vogliono intraprendere percorsi imprenditoriali. C’è grosso fermento. Il divario con il Nord Europa c’è ancora, ma si sta assottigliando» spiega Giampiero Bruno, 37 anni, consulente aziendale, referente del gestore dell’Incubatore di Napoli Est.

Attivo dal 2010, grazie a un’iniziativa del Comune e il Ministero dello sviluppo economico, l’incubatore napoletano ha già supportato startup che hanno avuto poi finanziamenti a sei zeri: DeRev, piattaforma di crowdfunding (ne parliamo qui), LinkPass, app per smartphone che facilità l’attività di networking agli eventi professionali e Buzzoole, idea per aiutare le aziende ad avere una maggiore influenza sui social media (leggi qui), sono alcune dei progetti che sono partiti all’ombra del Vesuvio.

Anche quest’anno non mancano startup che lasciano ben sperare per il futuro.

Millionaire ne ha incontrate alcune alla finale di Vulcanicamente 2, l’evento promosso dall’incubatore che ha visto la vittoria cinque progetti su presentati: a loro viene offerto un periodo di accelerazione di tre mesi per sviluppare la loro idea e trovare finanziatori.

Tra loro Federica Russillo e Simona Panaro, due giovani architetti napoletani, che si sono inventate Ortomercato, una piattaforma che fa incontrare la domanda e l’offerta di orti urbani: «Secondo gli ultimi rapporti Istat e Nomisma circa il 14.6 % degli italiani, over 65 e giovani dai 24 ai 35 anni, si dedica all’agricoltura amatoriale, Si tratta un mercato potenziale di circa 400.000 utenti, individuati nelle città italiane con più di un milione di abitanti (Milano, Roma, Torino)» spiega Federica a Millionaire. Ora stanno testando il modello e sperano di lanciarlo sul mercato entro il 2015.

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C’è DaiCalcio, un sito che offre la possibilità, sia a squadre dilettantistiche che tifosi e appassionati di calcio, di creare veri e propri magazine personalizzati con una grafica professionale (ne abbiamo parlato qui). Gli ideatori sono Antonio Papa, giornalista sportivo e Renato Jr. Romino, programmatore: «Per il futuro siamo attendisti. Abbiamo presentato la candidatura per vari concorsi, fra cui il TechHub e il WCAP della Telecom. Inoltre siamo in lizza per partecipare al MAAC della Microsoft, che si terrà a Roma in aprile. Intanto continuiamo a lavorare sul progetto senza fermarci mai, a volte è difficile stare dietro con il lavoro a tutte le idee che abbiamo. Ci vuole pazienza: dalla scorsa estate ho fatto mio il motto di un certo Rafa Benìtez. Sin prisa, sin pausa». Conoscendo meglio Don Rafè ho scoperto di essere sempre stato un po’ “spagnolo” anch’io» spiega Antonio.

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E ancora ArtRooms, un servizio innovativo di vendita e noleggio di opere d’arte, specializzato in arte contemporanea. Missione: aiutare gli artisti emergenti a esporre le proprie opere: «Abbiamo 20 artisti che stanno testando la partecipazione della piattaforma. L’obiettivo è avere oltre 500 artisti entro un anno grazie agli ARTHUNTER, giovani curatori d’arte che curano la loro squadra di artisti nel promuovere opere, eventi e novità nel mondo dell’arte. L’innovazione è anche nel dare la possibilità di creare un’esperienza che incentivi la partecipazione attiva alla community» spiega il Ceo, Giuseppe Autorino.

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Adesso avranno tre mesi per migliorare la loro idea con l’aiuto dei mentor dell’incubatore:

Incubiamo idee scalabili con team solidi. E potenzialità innovative e commerciali. Le cerchiamo con iniziative di scouting sul territorio e bandi come Vulcanicamente. Selezioniamo i team e li coinvolgiamo in percorsi di formazione dove possono consolidare l’idea e trasformarla in un business» spiega Giampiero Bruno.

Cosa consigli agli startupper alle prime armi?

Innanzitutto, credere nell’idea e investire il proprio tempo. Molti startupper hanno anche altri lavori, ma devono trovare il giusto tempo da dedicare al progetto. Non si può essere startupper part time. Cercare un team con le competenze necessarie (tre figure devono esserci sempre: un commerciale, un tecnico e un amministrativo. Fare test, sporcarsi le mani, andare presto sul mercato per ottenere feedback e correggere il tiro, se necessario. Infine, fare networking, partecipare ad eventi. Non esiste una formula magica, ma tanta dedizione».

INFO: http://www.incubatorenapoliest.it/

Giancarlo Donadio

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