Change your water, change your world. Scegli un’acqua “buona” e contribuisci a migliorare il mondo. È il principio che anima Giacomo Stefanini, 28 anni, imprenditore con le idee chiare. «Si può fondare una “società benefit”, cioè non solo profit o una b-corporation. Il modello “Buy One, Give One”, donare a chi ne ha bisogno il prodotto che compriamo per noi stessi, facendo un acquisto consapevole e responsabile, funziona».
Com’è nata l’idea? «Viaggiando ho conosciuto un’azienda californiana, la Toms: l’imprenditore vide bambini senza scarpe, in Argentina. Decise di produrre espadrillas. Ogni paio venduto, ne regalava un paio a chi ne aveva bisogno. Ho voluto fare qualcosa di simile con un prodotto che usiamo tutti, l’acqua».
100 litri d’acqua con una bottiglia
Così Giacomo lascia il lavoro e avvia una startup, che oggi ha sede nell’incubatore Impact hub, a Milano. Realizza un business di produzione e vendita di acque minerali in bottiglia (la sorgente è nelle Alpi, il packaging è riciclabile) che si collega e si promuove con una missione umanitaria. Acquistando una bottiglia di Wami, si donano 100 litri di acqua potabile a chi ancora oggi non ha accesso a questa risorsa.
«Individuiamo la comunità bisognosa e analizziamo il sottosuolo per trovare una falda acquifera sicura e sostenibile. A questo punto realizziamo il pozzo o l’acquedotto, istruendo gli abitanti del villaggio. Solo dopo aver realizzato il progetto, Wami recupera quello che è stato investito tramite la vendita delle bottiglie. Chiunque acquisti una bottiglia di Wami sa quale progetto sta rifinanziando» spiega Giacomo. «Siamo quasi al pareggio. La nostra buona mission ci motiva».
INFO: www.wa-mi.org
Tratto da Millionaire di febbraio 2018. Per acquistare l’arretrato scrivi a abbonamenti@ieoinf.it