Wesportup: l’acceleratore sport tech italiano

Di
Redazione Millionaire
2 Gennaio 2023

Apre al Foro Italico di Roma il primo acceleratore italiano dedicato alle startup del settore sport tech

 

Un openspace di 500 mq con vista sui trampolini per i tuffi, la sede di Wesportup incarna a tutti gli effetti l’ufficio dei sogni di ogni appassionato di sport. Per raggiungere la propria scrivania, infatti, si può scegliere se passare dallo stadio Olimpico oppure dalle piscine del nuoto, respirando tutta l’aria di sport e competizione che resta dopo ogni gara. A volerlo è Sport e Salute, società pubblica partecipata dal Ministero dell’Economia, che si occupa di promuovere l’attività fisica e lo sviluppo della stessa.

“L’innovazione è l’autostrada per portare lo sport nel futuro”, assicura Vito Cozzoli, presidente e Ad di Sport e Salute, che per la nascita di quest’iniziativa ricorda una data precisa: 20 marzo 2020: “Il pomeriggio di quel giorno – racconta – sono stato nominato presidente di Sport e Salute. Decido subito che l’innovazione sarebbe dovuta diventare lo strumento per il cambiamento del mondo dello sport. Così, dopo aver visto i dati degli investimenti nello sport tech nel mondo (12 miliardi di dollari nel 2021 con una prospettiva di crescita del 16,8%) mi sono domandato cosa fare per rendere il nostro Paese protagonista in ambito internazionale anche in questo campo. E Wesportup è stata la risposta” conclude Cozzoli.

 

La call di Wesportup

Sono nove le startup selezionate per partecipare al programma di accelerazione della durata di 13 settimane. Tutte startup italiane scelte da una call aperta a livello internazionale, alla quale hanno applicato 593 startup provenienti da 32 paesi. “L’analisi è stata molto attenta e rigorosa, – chiarisce Cozzoli. – Vogliamo però che Wesportup abbia un respiro internazionale. Non a caso lo abbiamo lanciato da Expo Dubai 2020 e presentato a fiere internazionali come Londra, Tel Aviv, Amsterdam e Doha. Perché l’obiettivo è proprio internazionalizzare lo sport tech italiano.”

Una selezione spietata che ha trinciato oltre 500 startup già alla prima fase, lasciandone in gara solo 72; poi 19 e infine 9 che hanno partecipato al percorso di accelerazione partito a settembre. Per ognuna delle startup selezionate è stato previsto un contributo di 40 mila euro. Mentre un ulteriore contributo di 150.000 euro è stato messo in palio per le migliori tre startup classificate durante il Demo Day, tenutosi proprio allo stadio Olimpico il 14 dicembre. In questa occasione, con la presenza del ministro dello Sport, Andrea Abodi, è stata lanciata anche la seconda call for ideas, per la prossima maratona.

In un Paese in cui ancora c’è molta confusione su come deve essere gestita una startup, quello di Wesportup è stato un investimento più che necessario. Secondo quanto dichiara l’Ad di Sport e Salute, infatti, è da diverso tempo che fa caso a come il tessuto industriale italiano fatichi ad accompagnare queste giovani società: “Ho sempre notato che nel nostro Paese le startup giocano il primo tempo della partita ma, dopo l’intervallo, non rientrano in campo. Non hanno più la forza. Le risorse vengono spese subito, le startup non sono capite e spesso costrette ad andare all’estero.” Far crescere l’ecosistema dello sport, significa anche investire anche nella salute, “non c’è ambito più green e sostenibile dello sport – conclude Cozzoli -. Per questo siamo convinti del valore di questa iniziativa pionieristica: la salute è il miglior investimento per il futuro dei giovani e delle comunità.”

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