Il Presidente Andrea Pantano racconta la missione dell’azienda e le iniziative.
Era il 1945 quando, per volontà di Alcide De Gasperi, nasceva il Centro Nazionale Sportivo Libertas con l’obiettivo di promuovere l’attività sportiva agonistica e amatoriale in tutta Italia. Un’Italia che si trovava a dover ricostruire non solo le macerie della guerra appena conclusa, ma anche un tessuto sociale frastagliato. Una missione di cura di cui anche lo sport era chiamato a farsi carico.
Oggi, 77 anni dopo e oltre 300 società sportive affiliate, Libertas mantiene viva la propria missione costituente di cui primo promotore è Andrea Pantano, attuale presidente del Centro, già Tenente Colonnello di Cavalleria in congedo, istruttore, giudice e campione di equitazione. Dopo essersi spostato in tutta Italia, oggi presiede il Centro Nazionale Libertas con una convinzione: il percorso si realizza ascoltando gli operatori di base e dando loro strumenti concreti per vivere le quotidianità dei diversi contesti sociali in cui le associazioni sportive italiane sono inserite.

Volontariato, disabilità, territorio, formazione
Ecco, quindi, che nascono in seno al CNS iniziative come “Mettersi in gioco”, dove il volontariato giovanile affronta il tema della disabilità nello sport, così come “Jump the Gap”, progetto nato per affrontare il tema della cultura di genere realizzando un modello di accesso equo all’attività fisica; “Facciamoci Spazio” che ha come obiettivo quello di rendere il territorio “una risorsa per tutti” riappropriandosi degli spazi inutilizzati e trasformandoli in aree di movimento gestite collettivamente. A questi fanno da eco “Gioca allo sport e cambia il mondo”, pensato per intervenire in quelle aree in cui la pandemia ha ulteriormente allargato le maglie del tessuto sociale, ed “È Ora!”, con cui Libertas mette a disposizione una formazione specifica per gli operatori sportivi volta a dare nuovo impulso alle attività delle società di base post Covid-19.
Andrea Pantano ha dedicato la propria vita al servizio della collettività attraverso i valori dello sport ai quali riconosce il merito di realizzare non solo benessere fisico ma anche psicologico, educando i più piccoli a vivere insieme agli altri, a darsi degli obiettivi e a impegnarsi per raggiungerli. Lo sport è quindi sì cura, ma è anche cultura. Cultura dell’inclusione, del rispetto e dell’ascolto. Una risposta direttamente proporzionale ai cambiamenti sociali, dove al mutare di quest’ultimi si risponde con un’offerta attenta a soddisfare i bisogni delle realtà di base e delle famiglie.
Dialogo con le istituzioni
«Sono convinto che in questo periodo storico, così complesso soprattutto per le giovani generazioni – afferma il Presidente Andrea Pantano – il mondo dello sport possa avere un ruolo fondamentale per tenere insieme la società. Unendo le forze e collaborando tra enti e associazioni sportive, possiamo infatti tornare a garantire il diritto allo sport e trasferire un beneficio reale alle persone».
Fondamentale, in questo processo, è dunque mantenere aperto il dialogo con le istituzioni come si è visto anche in occasione dell’ultima iniziativa promossa dal Centro, che ha riunito oltre tremila tra atleti e appassionati allo Stadio Olimpico di Roma lo scorso 25 novembre per una grande festa di sport in cui sono stati premiati i campioni Libertas, alla presenza del ministro dello sport Andrea Abodi, del presidente del Coni Giovanni Malagò e delle medaglie olimpiche Federica Cesarini e Lorenzo Zazzeri. Un legame con le istituzioni che deve essere coltivato e potenziato continuando a lavorare in sinergia con il nuovo Governo, a cui si chiede di sostenere il lavoro delle società sportive che tutti i giorni affrontano sfide importanti per poter garantire a bambini e famiglie occasioni di crescita e socialità, non ultima la riduzione delle attività sportive che ha interessato il 40% delle società affiliate al CNS, tra abbandoni dei tesserati e aumento degli oneri gestionali. Pantano si è detto fiducioso che questo scatto avverrà e che il Centro Nazionale Libertas continuerà a mantenere vivo il proprio carisma di valorizzazione dello sport come aggregatore sociale privilegiato.
Il modello Libertas
Colpiscono, nel modello Libertas, essenzialmente due fattori: il primo è la lungimiranza. Il secondo è la capacità di ascolto e di dialogo in un rapporto che coinvolge le realtà locali proiettandone le necessità e le risposte a livello nazionale valorizzando le persone. Il Centro Nazionale Libertas è molto più che un ente di promozione sportiva, è un punto di riferimento per la creazione di comunità virtuose intorno allo sport. Un’eccellenza italiana, insomma, che lascia intendere un principio: se negli anni si è potuto raggiungere risultati importanti a livello mondiale, è anche grazie a realtà come questa.