Mr Mike, lo specialista del franchising

Lo specialista del franchising

Di
Marketing & Promotion
4 Giugno 2023

Mr. Mike, un imprenditore ha sviluppato un metodo per supportare chi desidera creare una rete franchising.

È vero che l’allenatore non è il giocatore, è altrettanto vero che l’esperienza reale io, con le mie attività imprenditoriali, l’ho fatta e il gap che c’è tra la pratica e la teoria è spesso tutto quello che manca. Per questo motivo ho deciso di portare sul mercato la mia esperienza e un metodo testato con il quale tutti quegli imprenditori che hanno già avviato un’attività e vogliono crescere possano farlo. Si tratta di qualcosa di diverso da una consulenza tecnica, il mio è un vero e proprio metodo strategico». Sintetizza così la sua nuova attività Michele Salata, alias Mister Mike. Il quale, oltre all’esperienza sul campo, si è formato da coach di fama internazionale.

Mr Mike
Michele Salata

Mike, partiamo dalla tua storia. Chi sei, come ti sei avvicinato al mondo del franchising?

«Ho iniziato da molto giovane: ho auto un percorso familiare complesso e così, mentre i miei coetanei studiavano, io iniziavo a muovere i primi passi da imprenditore. Nello specifico, creavo eventi nel mondo delle discoteche, anche 3mila persone a week end. Poi crescendo ho cambiato settore e sono passato alla progettazione di impianti elettrici industriali mettendo in piedi un’azienda che, nel giro di pochi mesi, andava già molto bene. Ma quel settore non riusciva ad appassionarmi. Ho così venduto l’azienda e per un periodo ho smesso di fare l’imprenditore e sono diventato dipendente cercando quella scintilla che mancava. Nell’azienda in cui lavoravo stavo crescendo, ma c’era qualcosa in me di irrisolto, a me piace creare. E così ho capito che l’unica strada percorribile era quella di seguire il mio istinto ritornando con la mente e con il cuore all’imprenditoria».

In che settore? Che cosa è successo dopo?

«Ho messo in piedi un’azienda di intrattenimento, esperienze a tema di divertimento per famiglie, amici, aziende. Ci ho messo circa un anno e mezzo a farla nascere e a svilupparla, poi è partita l’area franchising: 8 punti vendita dislocati tra il nord e il centro Italia. Poi è arrivata la pandemia: è stato in quel momento che mi sono reso conto di quante realtà imprenditoriali fossero in difficoltà. È nata così la mia holding Miro strategy group, con la quale sviluppiamo vari brand in franchising. A dispetto delle credenze popolari sono in realtà molti gli imprenditori che hanno delle belle idee, ma per vari motivi la maggior parte di essi non riesce a crescere e avere le soddisfazioni che desiderano. Osservandoli ho notato che 9 progetti su 10 falliscono perché non hanno un metodo di creazione e sviluppo in grado di aiutarli a personalizzare con successo il loro progetto. Oggi gli imprenditori sono costretti a navigare a vista, cercano idee e soluzioni dai loro commercialisti e cercano di cambiare le cose investendo in promozione, ma è evidente che così non ce la faranno mai. Anche perché le aziende di consulenza, i commercialisti e gli avvocati si occupano solo degli aspetti tecnici, legali e amministrativi del business e quando i contratti sono pronti, ma non c’è nessuno a firmarli, ci si rende conto che il mindset e la strategia imprenditoriale sono i veri driver di un progetto. Io stesso all’inizio sono stato vittima della convinzione che bastasse lavorare ed essere in regola per funzionare, ma purtroppo il mondo reale è diverso, capisco lo sconforto. Bisognava fare qualcosa, gli imprenditori sono il motore della società. Così ho deciso di portare sul mercato la mia esperienza imprenditoriale e trasferirla tramite gli strumenti della formazione, del coaching strategico».

Come funziona la tua attività di coach? A chi ti rivolgi?

«Mi rivolgo a tutti quegli imprenditori che vogliono fare la differenza, crescere e diffondere la loro mission, il franchising è un ottimo modo per riuscirci se lo si interpreta nel modo giusto. Oggi il franchising ha cambiato faccia, occorre considerare aspetti fino a qualche tempo fa sconosciuti. Una volta si pensava che si trattasse solo di fare “copia e incolla” della propria attività e che solo le attività molto “standard” fossero adatte a questo specifico modello di business. Oggi la situazione è completamente cambiata, non servono più tante attività standard tutte uguali, servono attività che promuovono prodotti e servizi unici e di alta qualità, siamo entrati in una nuova generazione di imprese e se si vuole andare bene è fondamentale aggiornarsi e capire le nuove regole del gioco. Il mondo è pieno di ragazzi che hanno un sogno, ma a scuola, purtroppo, nessuno ti insegna a fare l’imprenditore o il franchisor e questo aspetto va risolto».

Ma che differenza c’è tra un coach e un consulente?

«La differenza è sostanziale. Esistono 2 tipologie di consulenti: i commercialisti e i consulenti accademici, i primi si occupano, insieme agli avvocati, di tutti gli aspetti tecnici e degli oneri amministrativi/legali dell’azienda, i secondi indicano quali sono i passi accademici da seguire nella creazione di una rete.
I consulenti tecnici infatti hanno un loro ruolo in questo settore, ma c’è un problema, servono anche gli aspetti strategici. Nel mondo reale ogni business è diverso e l’unico modo per avere successo è saper personalizzare. Il coach infatti ha un approccio tailor made, a differenza dei normali servizi di consulenza tecnica che si focalizzano solo sulla loro area specifica, io guardo il quadro d’insieme da un punto di vista imprenditoriale e aiuto i miei clienti ad esprimere il meglio del loro progetto in modo personalizzato. Questo per loro significa passare dal subire il nuovo mercato a cavalcarlo e godere di tutto il successo e le soddisfazioni che può dargli».

Al di là dell’esperienza sul campo, come ti sei formato?

Owen Fitzpatrick e Mr Mike
Owen Fitzpatrick e Mr Mike

«Ho avuto la fortuna di formarmi con i migliori coach al mondo. Studiando con Alessio Roberti e Richard Bandler ho ottenuto la certificazione internazionale NLP Business coach (Neuro-Linguistic Programming), e sono stato anche discente anche di Robert Dilts e Owen Fitzpatrick. L’esperienza sul campo ha fatto il resto: ho creato aziende e reti franchising nei più disparati settori, dall’intrattenimento, agli eventi, al benessere, passando per l’assistenza digitale e gli hardware ricondizionati. Ne ho viste davvero tante, in Italia e all’estero: tuttora continuo a sviluppare nuovi brand: come dicevo sono un imprenditore creativo. Con questo approccio e tramite il metodo che ho sviluppato negli anni, sono riuscito a essere libero finanziariamente a 33 anni, ma sentivo ancora una grande energia e ho deciso di continuare il mio viaggio, credo che chiunque dovrebbe avere una mission per la quale alzarsi felice al mattino».

Ma, nel concreto, che cosa proponi a chi vuole fare coaching con te?

«L’offerta di Mr. Mike coaching group è composta da 3 aree principali: videocorsi, mastermind e sessioni private. In questo modo è l’imprenditore che, in funzione delle sue esigenze, decide cosa gli serve in quel momento: quando vuole aggiornarsi e imparare come personalizzare il suo format può farlo con i videocorsi, quando vuole condividere un programma di più incontri con me e altri imprenditori come lui dove si condividono problemi, idee e strategie può farlo con i mastermind e quando invece vuole andare dritto al punto avendo tutta la mia attenzione può prenotare delle sessioni private. Come dicevo, la differenza sostanziale tra coach e consulente sta nell’approccio tailor made».

Dunque chiunque voglia mettere in piedi una rete può rivolgersi a te?

«Sì, certo. A una condizione però: che si tratti di imprenditori motivati a fare la differenza con progetti basati su valori sani, su questo aspetto sono categorico». mrmikefranchisingroup.com

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