Oltre 27 miliardi di fatturato, 45mila collaboratori e la presenza capillare in 39 Paesi. Sono i numeri di Randstad, società olandese che offre servizi HR a trecentosessanta gradi e che in Italia vanta un fatturato di 2,2 miliardi, 3mila dipendenti e 280 filiali.
E proprio Randstad Italia, dallo scorso anno, ha definito il suo innovation team, una struttura guidata dall’Head program management & digital innovation Luca Fallica che ha lo scopo di introdurre in maniera concreta e proattiva l’innovazione in azienda, in una logica di open innovation. Al fianco di Fallica il Digital innovation manager Matteo Malvicini, il quale si occupa di sviluppare attività di scouting di nuovi trend tecnologici.
«Lo scopo dell’innovation team è propagare l’innovazione tra tutte le aree aziendali, ci prefiggiamo in primis l’obiettivo della contaminazione digitale» – esordisce Fallica – «Pertanto abbiamo creato un gruppo di 20 persone – il Vip (very innovation people) team – che contribuisce a diffondere la cultura dell’innovazione con cui stiamo lavorando su diversi progetti che coinvolgono le nuove tecnologie di frontiera come metaverso, NFT, AI, in un settore, quale è quello dei servizi HR, che sta vivendo un periodo di transizione e cambiamenti».
La diffusione della digitalizzazione sta in effetti rivoluzionando le relazioni tra lavoratori e imprese, e sta cambiando le dinamiche del mondo del lavoro: compito dell’innovation team di Randstad è dunque cogliere e interpretare le opportunità offerte dalla trasformazione digitale nonché sperimentare nuovi modelli di business.
«La nostra attività di scouting è guidata da una attenta analisi dei trend tecnologici al fine di innovare strumenti, migliorando processi e la qualità del lavoro» – precisa Matteo Malvicini – «Le persone sono sempre al centro dei nostri progetti, siamo convinti che per fare davvero innovazione sia indispensabile il loro coinvolgimento.In altre parole, puntiamo a un mix virtuoso tra il valore delle persone e la potenza delle nuove tecnologie».
Tra i filoni di interesse del team innovation, anche quello delle startup, un universo a cui la struttura guarda con interesse poiché fonte di spunti innovativi e di nuove progettualità. Randstad Italia ha dunque aderito all’Osservatorio Startup Intelligence del Politecnico di Milano grazie al quale ha incontrato diverse realtà con le quali sono stati approfonditi temi fino ad allora inediti: sono nati progetti e collaborazioni concrete in diversi ambiti, tra cui l’Artificial Intelligence in ambito di digital marketing, progetti digitali paperless, la digital adoption, la blockchain, il metaverso – l’azienda ha sviluppato una soluzione di business nel metaverso per fornire un’esperienza phygital a clienti e collaboratori, dove è possibile organizzare colloqui, meeting, eventi e webinar – e certificati digitali attraverso NFT.
Proprio in riferimento a questi ultimi Randstad Italia ha scelto come partner e fornitore tecnologico Bcode, startup spin-off del Politecnico di Milano che, grazie alla piattaforma Web3, permette di creare e distribuire facilmente NFT su scala industriale in modo estremamente semplice e autonomo, senza scrivere codice e senza dover gestire criptovalute.
«Grazie alla collaborazione con Bcode certifichiamo tramite Nft i corsi di formazione» – conclude Malvicini – «La sperimentazione di nuove soluzioni tecnologiche e digitali è per noi prioritaria, proseguiremo in questa direzione».
