Il 17 luglio si festeggia il World Emoji Day. Gli emoticon fanno parte della comunicazione di tutti. E Ofer Adler ci ha costruito una grande impresa, la Perion Network
Oggi il 90% dei messaggi via chat contiene un emoticon. Li usiamo tutti, perché rendono meno asciutto il messaggio, comunicano emozioni. Il 17 luglio è il World Emoji Day, data ufficiale dei calendari dei sistemi iOS, scelta per festeggiare le “faccine”. Tra i promotori della festa c’è Jeremy Burge, che ha fondato Emojipedia, la piattaforma che raccoglie e spiega il significato dei pittogrammi.
Gli inventori delle faccine
Tecnicamente, i primi ad accostare i segni di punteggiatura per creare espressioni e aggiungere emotività alla comunicazione scritta, sono stati due americani, Harvey R. Ball, che evidenziò nel 1963 lo “smile”, con i due punti e la parentesi, e l’informatico Scott Elliot Fahlman, che nel 1982 propose, nella bacheca elettronica della Carnegie Mellon, di usare le combinazioni di punteggiatura per differenziare i messaggi seri da quelli giocosi. Poi ci fu il colpaccio di Ofer Odler, 45 anni, ex broker della Borsa di Tel Aviv.
Mission possible
L’idea di animare le e-mail con faccine, bustine, stelle e musichette gli venne al cinema. In Mission Impossibile, si vedeva una bustina in ovimento, in un’email. Ma era un’idea degli sceneggiatori, nessuno aveva creato un software che la rendesse possibile. Ci ha pensato Odler, creando con suo cugino, informatico, il software di posta elettronica IncrediMail, che in seguito è diventata un’impresa, Perion Network, che dà lavoro a oltre 500 dipendenti, e si occupa di marketing e di strategie sul web.
Oggi le faccine gialle girano su centinaia di milioni di email al mese. E non sono un gioco , ma un codice entrato nella comunicazione scritta di tutti.
«Non è un mercato per ragazzini» ha precisato Adler. «Il 69% degli utenti è fra i 40 e i 50 anni».