Ex manager Airbnb si mette in gioco con gli orti online

Di
Redazione Millionaire
15 Settembre 2015

Impiegata in un call center, poi commessa. La grande occasione con Airbnb (come responsabile vendite del mercato italiano) e la voglia di mettersi in gioco e realizzare la sua startup. Sally Semeria, ligure, 32 anni, è l’ideatrice di Bjull, una piattaforma che punta a mettere in contatto proprietari di orti con clienti interessati a comprare prodotti a km zero: «Ho lasciato Airbnb quando è diventata una grande azienda. Ormai mancava lo spirito della startup che mi aveva entusiasmato all’inizio. Allora ho deciso di partecipare a Innovaction Lab (competizione dedicata a startup innovative, ne parliamo qui) e mettermi in gioco con un’idea» spiega Sally a Millionaire.

In un primo momento punta su un business nel settore del turismo, prendendo come spunto la sua esperienza in Airbnb. Poi la decisione di cambiare idea: «La mia famiglia ha un orto e spesso ci trovavamo con prodotti in eccedenza e non sapevamo come metterli sul mercato. Sono tornata alle origini e ho cercato una soluzioni che favorisse sia i coltivatori che i clienti particolarmente attenti a una sana alimentazione».

Bjull_NYC_BrooklynGrange

 

A favorire la scelta del business anche il suo amore per gli Stati Uniti, dove il business degli orti urbani è cresciuto notevolmente negli ultimi anni grazie a tanti giovani che hanno deciso di investire: «Sono stata in America per esportare l’idea. Oggi ho contatti con la Camera di commercio del Michigan e diverse associazioni no profit sensibili ai temi dell’agricoltura a km zero. Entro l’anno sarò in tour per stringere accordi con agricoltori».

Oggi Bjull è in fase di lancio, 50 coltivatori hanno aderito al progetto e sono avvenuti i primi scambi: «Il funzionamento è semplice. Il coltivatore può iscriversi gratuitamente al sito e inserire foto del suo orto e dei suoi prodotti. Il sito geolocalizza la sua posizione e lo mette in contatto con potenziali clienti che cercano prodotti freschi.  Oggi siamo in contatto con fondi di investimento e con aziende nell’ambito della ristorazione che sono interessate alla nostra realtà. Il modello di business è in fase di definizione».

Bjull_SallySemeria_01

Per realizzare Bjull (nome che nasce da un cane a cui Sally è molto affezionata) ha trovato un cofounder, Francesco Grandazzi, digital art director per Doing, e investito una cifra superiore ai 10mila euro: «Siamo entrati in contatto con diverse community online degli appassionati di orto e agricoltura biologica. E partecipiamo a diversi eventi per startup e sharing economy per far conoscere l’idea».

Il maggiore ostacolo? La mancanza di cultura digitale: «Anche farsi mandare una foto a volte diventa complicato. Il problema del settore agricolo in Italia è la scarsa cultura della digitalizzazione. Questo rallenta un po’ lo sviluppo del progetto».

Cosa hai imparato dalla tua esperienza di startupper?

«Che bisogna uscire dall’ufficio e avventurarsi. Parlare con le persone, stare in piedi molto e sedersi poco. Startup signfica reinventarsi. Come ho fatto io nella vita: call center, commessa, fino ad arrivare al lavoro in Airbnb, mi sono messa sempre in gioco per arrivare dove volevo».

INFO: http://www.bjull.com/

Giancarlo Donadio

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