23enne di Savona inventa dispositivo per ridare la vista ai ciechi

Di
12 Dicembre 2014

Un dispositivo che permette alle persone non vedenti, o affette da altre forme di disabilità visive, di essere completamente autonome: passeggiare, leggere un cartello per strada, individuare un prodotto sullo scaffale di un supermercato… Questo il progetto di uno studente Robotica Avanzata, Saverio Murgia, 23enne originario di Savona: «L’idea è nata con un collega, Luca Nardelli. Eravamo a Genova e una persona non vedente ci ha chiesto di aiutarla ad attraversare la strada. Luca ed io stavamo realizzando strumenti visivi per robot: “Perché non applicare gli stessi studi su persone in carne ed ossa?”. Abbiamo iniziato con un primo prototipo, un software per la lettura dei testi» racconta Saverio a Millionaire.

È da questo episodio che parte Horus: «È un dispositivo che, montato su un qualsiasi paio di occhiali, osserva la realtà, la comprende e la descrive alla persona, fornendo una serie di informazioni utili (attraversamenti pedonali, lettura di testi, riconoscimento di volti e oggetti). È composto da due parti, la prima contiene i sensori visivi, la seconda è una batteria da mettere in tasca».

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Per avviare il progetto e dargli visibilità, Saverio e Luca partecipano a bandi, uno di questi permette loro di vivere una settimana in Silicon Valley. Poi sarebbero arrivate le vittorie ad alcuni contest e i primi finanziamenti (Idea Challenge in Olanda con 15mila euro, International Create Challenge in Svizzera con 5mila franchi, e Working Capital con 25mila euro). Soldi, ma soprattutto occasioni per ricevere feedback e completare il team con l’ingresso di Benedetta Magri, laureanda in Economia aziendale presso l’Università di Genova, che si occupa degli aspetti di analisi strategica e di mercato: «Siamo una squadra unita. Quando le tante difficoltà che si affrontano in una startup riducono l’entusiasmo di uno di noi, c’è sempre qualcun altro che è pronto a invogliarlo, sostenerlo».

Oggi sono ancora in fase di ideazione dei primi prototipi e hanno lanciato una campagna di crowdfunding per ottenere altri fondi e sensibilizzare l’opinione pubblica http://crowdfunding.wcap.tim.it/projects/270/horus: «Tra le ricompense per i donatori ci sono attività come cene e corsi di danza al buio, servono a sensibilizzare le persone verso le problematiche che attraversano ogni giorno chi è vittima di disagi visivi. Con i 20mila euro creeremo un prototipo da regalare all’Unione italiani ciechi. Servirà anche per effettuare test e misurarne l’efficacia. L’obiettivo è andare sul mercato nel 2016».


INFO: http://crowdfunding.wcap.tim.it/projects/270/horus

http://horus.technology/it/

Giancarlo Donadio

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