4+1 usi innovativi della stampa in 3D

Di
Silvia Messa
30 Novembre 2012

La stampante 3D è un fenomeno sempre più in voga, oltre che uno strumento che potrebbe rivoluzionare le nostre vite, i metodi di produzione e la nostra stessa percezione della realtà.

Approfondimento: Una stampante che rivoluzionerà il mondo

Abbiamo visto qualche settimana fa come Makielab, azienda britannica, abbia sfruttato questo strumento per costruire un business con bambole personalizzate e come i nostrani Frankenstein Garage ne abbiano progettata una tutta italiana.

Oggi vediamo alcune delle nuove sperimentazioni fatte sul campo, riguardo i possibili utilizzi di questo strumento: alcune potrebbero risultare un po’ troppo bizzarre (o perfino disgustose), ma siamo in una fase di forte sperimentazione, in cui c’è grande spazio per l’inventiva.

Mangia la tua faccia

Questa stampante particolare è stata letteralmente chiamata “Eat Your Face Machine” (EYFM), “La macchina per mangiare la tua faccia”. Realizzata da David Carr nei laboratori dell’MIT, l’aggeggio è una stampante di cibo in 3D, che ha la capacità di scannerizzare la faccia delle persone e di riprodurla esattamente su un pezzo di cioccolata.

Carr, in un’intervista alla Reuters, ha spiegato che la macchina, sebbene realizzata più di un anno fa, ha poche possibilità di attecchire sul mercato:

Nessuno mangia la propria faccia e questo è un problema

Come dargli torto? C’è chi però a realizzato anche un’altra versione dello stesso concept: si chiama Choc Creator Version 1 (realizzata da Choc Edge) e stampa cioccolata in qualsiasi forma.

Sul sito ufficiale, potete dare un’occhiata alla linea di prodotti che hanno realizzato per questo Natale.

Il feto in 3D

In Giappone è stato realizzato un macchinario in grado di riprodurre una replica perfetta del bambino ancora nella pancia della mamma. La lunghezza del “prodotto” è di 9 cm e costa quasi 800 euro. A produrlo la nipponica Fasotec.

La stampante sfrutta la scansione a ultrasuoni dell’utero materno per riprodurre il modellino del feto.

A quanto pare, in azienda hanno pensato anche di creare riproduzioni più piccole da usare come portachiavi o da appendere al collo con una catenina.

Un’idea bizzarra, ma considerando la passione di alcuni genitori per gli oggetti inutili che riguardano i propri figli, forse una scelta non del tutto sbagliata.

L’action figure di te stesso

Sempre riguardo la riproduzione di esseri umani, meno bizzarra è l’idea alla base del progetto Omote 3D, dello studio creativo Party, che opera tra Tokyo e New York.

Sai cos’è un action figure? È un modellino che riproduce un personaggio in plastica – i cartoni animati giapponesi, ad esempio, sono molto quotati – in maniera quanto più fedele possibile.

In uno stand in Giappone, costruito in un centro commerciale, i visitatori che vogliono procurarsi una foto tessera, non avranno più la solita noiosa stampa su carta. Ma, piuttosto, una miniscultura di tutto il proprio corpo, un vero e proprio action figure personalizzato, che arriverà comodamente a casa un mese dopo. L’oggetto costa tra i 200 e i 400 euro (21mila-42mila yen), in base alla grandezza del modellino.

I clienti devono entrare nella cabina, scegliere una posa e restare immobili per 15 minuti, per sottoporsi alla scansione completa di tutto il corpo. I dati raccolti saranno inviati al software che li trasforma in immagini 3D.

Se riusciranno ad abbatterne il costo, potrebbe diventare un’ottima idea regalo.

Costruisci una stampante 3D… con una stampante 3D!

Se hai un weekend libero e un po’ di soldi da parte, potrai procurarti la tua stampante 3D personale, completa delle istruzioni per assemblarla.

Il NextFab Studio ha organizzato nell’estate di quest’anno una serie di eventi per mostrare come si fa a stampare e montare una stampante, la MendelMax 1.5, nella sua versione ultima e più avanzata della RepRap 3D.

La sua particolarità è che è costruita quasi interamente in plastica, il che vuol dire che se vuoi puoi costruirti la tua stampante 3D, con una stampante 3D. I weekend organizzati dal NextFab per mostrare agli interessati la costruzione e l’assemblaggio dell’apparecchio costavano 2000 dollari.

A quanto pare l’idea ha funzionato, tanto che il gruppo di ricerca, dopo gli appuntamenti di luglio, ha dovuto ripetere gli show anche ad agosto.

Giocattoli

“Dopo tutte queste cose strane, concludi con una semplice produzione di giocattoli?”, starai pensando.

La verità è che, se finora abbiamo visto le idee più originali, in conclusione vorrei mostrare cos’è davvero una stampante 3D: un modo tutto nuovo per produrre oggetti, di qualunque tipo. Questa è l’implicazione più rivoluzionaria – in senso positivo o negativo, lo deciderà la storia – di questo strumento.

È quindi interessante notare come la Disney abbia cominciato a sfruttare la stampa in 3D per la propria produzione di giocattoli. L’azienda sta provando a migliorare alcuni accessori luminosi dei propri prodotti e ha dichiarato che la stampante 3D è il modo meno costoso di costruire prototipi.

La sezione di Ricerca e sviluppo del colosso americano ha anche pubblicato uno studio dal titolo “La stampa in 3D per inserire elementi ottici in dispositivi interattivi”.

Insomma, ne vedremo delle belle.

Hai visto o immaginato altri usi per la stampante 3D? Condividi con noi le tue idee!

Gennaro Sannino

(Fonte immagine principale:  Creative Tools)

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