Una startup italiana punta sul design, sulla componentistica e sul processo di produzione, per mettere sul mercato e-bike di alta gamma. L’ha fondata Massimo Corea, 49 anni, ingegnere meccanico, ora presidente e Ad di Ekletta, azienda italiana “che mette la struttura dell’automotive al servizio dell’e-bike”.
Come è nata Ekletta?
«Ho lavorato in Ford, Ducati, Mazda e in aziende della mobilità sostenibile. Nel 2013 ho avuto l’idea di applicare all’e-bike i criteri con cui si costruiscono le moto. È una e-bike di gamma alta. Sul mercato, un prodotto cinese costa da 1.000 a 1.300 euro. Il nostro top di gamma, Naked R, con freni a disco e forcella da moto, costa 2.600 euro».
Scelte importanti?
«Modificare il canale commerciale, inserendo rivenditori di auto e moto. Coprire il vuoto di mercato lasciato dallo scooter 50, ormai defunto. La nostra e-bike è glamour, piace anche ai ragazzi».
Quante e-bike vendete?
«1.200 pezzi l’anno: il nostro target è soprattutto uomo, tra i 14 e i 65 anni».
Come vanno gli affari?
«Sono stato dipendente, ma ho sempre avuto una vena creativa. Sono molto contento di fare l’imprenditore, anche se ho avuto momenti drammatici negli ultimi 5 anni, compreso un grave problema di salute e sei mesi senza stipendio. Ma nel 2018 sono entrati investitori importanti nella startup, in cui dall’inizio sono stati investiti 5 milioni di euro».
Dove producete?
«Per ora assembliamo le parti in Vietnam con componentistica di vari produttori, ma dal 2020 ci sposteremo in Italia, a Piove di Sacco (Pd). Possiamo farcela, grazie al posizionamento che abbiamo scelto. Siamo un marchio premium, diamo al cliente una vip card, casco, lucchetto Abus Bordo, estensione della garanzia fino a 4 anni, assicurazione… Abbiamo l’ambizione di essere la Tesla della bici elettrica in Italia».
INFO: www.ekletta.it
Tratto dall’articolo “Idee di business da mettere in sella” pubblicato su Millionaire di maggio 2019. Per acquistare l’arretrato scrivi a abbonamenti@ieoinf.it