Una giornalista inglese, per conto di un magazine economico locale, ha provato a testare gli strumenti di intelligenza artificiale per creare l’impresa disruptive del futuro. Il risultato non è stato dei migliori. Serve ancora l’input umano, qualche soldo ed esperienza. E quest’ultima, oltre ad una buona dose di fantasia, è la carenza principale.
Noi abbiamo provato a fare lo stesso, per vedere cosa proponeva la versione italiana di questo test. Non senza sorprese.
Gli imprenditori, nono solo i più giovani, si affidano sempre di più ai generatori di IA per ottenere la loro prossima grande idea imprenditoriale. Tutti vorrebbero lanciare il prossimo Uber o Airbnb. Ma come si fa a trovare un’idea imprenditoriale innovativa, unica e fattibile? È una domanda che tormenta ogni imprenditore. E ora, grazie all’avvento del software di intelligenza artificiale, potrebbero essere i robot a fornire la risposta. Almeno questo è quello che ti propongono con costi diversi molti pseudo consulenti esperti in lancio di idee imprenditoriali, venditori di corsi su come fare i prompt e gli immancabili esperti di tutto. Negli ultimi mesi, è emersa un’abbondanza di strumenti di intelligenza artificiale gratuiti e a basso costo. Ognuno di questi potrebbe essere utilizzato per aiutare gli aspiranti imprenditori a evitare le sessioni di brainstorming e trovare un’idea di startup vincente — e persino un nome aziendale automatizzato — in pochissimo tempo.
A dire il vero quasi tutte le offerte, anche quelle a pagamento, finiscono per basarsi su ChatGPT, Gemini e CoPilot. E noi abbiamo provato loro.
Per rendere il tutto semplice abbiamo pensato di lanciare un business di ecommerce di prodotti tipicamente italiani. Il nostro budget? 5000 euro. Neanche poco, più o meno quanto alcuni ‘guru’ tuttofare ti chiedono per le loro soluzioni chiavi in mano – quasi sempre inutili o peggiori di quelle generate dall’IA.
ChatGPT – Voto 6-
Idea imprenditoriale: “Sapori d’Italia – Questo nome evoca immediatamente l’idea delle specialità italiane e sottolinea l’autenticità dei prodotti.”
ChatGPT, la piattaforma di IA generativa di proprietà di OpenAI, in meno di 20 secondi ho creato un piano di 2.000 parole che spiegava perché l’attività ipotizzata è redditizia, come potrebbe essere scalata, oltre a una suddivisione passo-passo del lancio.
ChatGPT ha persino fornito una ripartizione di come il nostro budget iniziale potrebbe essere meglio speso per forniture e materiali di marketing.
Purtroppo però Sapori d’Italia esiste già e ChatGPT si è dimenticata di valutare alcuni dettagli non da poco, come le normative in ambito sanitario, trasporti etc. che sono essenziali per un business simile.
Pur se generata in pochi secondi, ChatGPT ha fornito un’idea imprenditoriale ben ragionata e solida che potrebbe essere rielaborata con maggiori approfondimenti. C’è chi per diverse migliaia di euro offre anche di meno.
Gemini – Voto 4
Idea imprenditoriale: “La Cucina di Nonna Maria – Sapori autentici d’Italia, consegnati a casa tua.”
La Cucina di Nonna Maria è un e-commerce dedicato alla vendita di specialità gastronomiche italiane provenienti da piccole aziende artigianali. Offriamo una vasta gamma di prodotti […]
Google Gemini è stata presentata come uno degli strumenti di IA più avanzati sul mercato. Il suo livello a pagamento si chiama persino Gemini Advanced per chiarire quanto sia intelligente e aggiornato.
Come ChatGPT, Gemini ha riassunto perché l’idea fosse a basso sforzo, ma ancora scalabile, e ci ha anche fornito alcuni consigli aziendali intelligenti, sebbene generici.
Inoltre Gemini si è dimostrata molto ottimista (ti bastano 5000 euro sicuramente!) e romantica, basandosi su diversi stereotipi della cucina italiana (Nonna Maria, pasta, …) mancava il mandolino.
Anche qui però il nome già esistente, la totale assenza di fattori di rischio (deperimento delle merci, logistica, norme sanitarie) e l’ottimismo sulle vendite sono apparse lacune un po’ grossolane.
Copilot – Voto 3
Idea imprenditoriale: vendi roba italiana da mangiare. Ok non ha usato queste parole, ma non si allontana troppo.
Nomi proposti: “Gusto Italiano” o “Sapori d’Italia”.
Speravamo di ricevere consigli su come organizzare questo business. Tuttavia, il pitch proposto era leggero, scarno. Quando abbiamo chiesto di chiarire le previsioni di cassa, CoPilot non ha fornito alcuna cifra. Abbiamo avuto l’impressione che non sapesse da che parte iniziare.
Alcuni dei consigli di CoPilot erano anche confusi. Ci ha detto che si potrebbero mantenere bassi i costi di avviamento “approvvigionandomi da fornitori locali”. Alcune parole sull’importanza di affidarsi a produttori artigianali, bio, etc. ma più un manuale di buone intenzioni che di pratica imprenditoriale.
Inoltre, i due marchi esistono già.
Imbarazzante insomma.
Generatori di idee imprenditoriali IA: quali sono i rischi?
Quindi un fallimento su tutti i fronti? No.
Consiglieremmo quindi di utilizzare un generatore di IA per progettare un’idea imprenditoriale? Stranamente diremmo di sì.
Trovarsi davanti ad un foglio bianco può essere scoraggiante. Utilizzare un’IA per venire fuori con alcuni suggerimenti iniziali mette in moto i neuroni e fornisce un utile partner di brainstorming per imprenditori solitari.
ChatGPT e Gemini in fondo ci hanno dato alcuni schemi utili. Entrambi hanno presentato idee da sviluppare, anche se un po’ banali. Sicuramente ci sono delle falle.
Le idee imprenditoriali generate dall’IA non dovrebbero in alcun modo essere considerate come prodotto finito, questo è certo. Anzi le idee sarebbero da lasciare forse da parte, mentre possono essere strumenti utili per sviluppare un business plan vero e proprio. Ma serve comunque una conoscenza di quello che si vuole fare, perché le banalità proposte sono tante e l’esperienza non è chiaramente il forte dell’intelligenza artificiale.
La grande falla? Proprietà intellettuale e normative specifiche.
Dato che gli strumenti di IA ‘raccattano idee’ da internet, gli imprenditori inconsapevoli che copiano i suoi suggerimenti alla lettera potrebbero essere accusati di varie nefandezze, in particolare in ambito di copyright, con conseguenti azioni legali.
Gli imprenditori dovrebbero condurre almeno una ricerca approfondita sui marchi prima di progredire con qualsiasi idea, soprattutto se costruita da un bot. Se proprio uno vuole partire dalle idee dell’IA si consiglia comunque di consultare un esperto legale per esaminare eventuali rischi legali associati.
Per il resto rimane il punto che le grandi intuizioni imprenditoriali passano da ricerca, passione ed esperienza. E un po’ di sana follia.
Per il momento l’IA è un assistente che fa il lavoro sporco di mettere ordine e qualche conto. Domani…