La storia della start-up diventata oggi una multinazionale quotata in Borsa, con oltre 1300 dipendenti e presente in 60 Paesi grazie anche all’utilizzo dell’intelligenza artificiale e della blockchain.
Tutto ha inizio tra le aule dell’Università quando Massimo Bonardi ed Emidio Zorzella, allora solo compagni di studio, danno vita ad uno spin-off spinti dalla passione per il mondo digitale. Dieci anni dopo nasce Antares Vision, una start-up in cui lavorano 18 persone, specializzata sul controllo della qualità nel settore farmaceutico.
Nel 2021 la start-up diventata Gruppo, si quota in Borsa con un volume d’affari intorno ai 179 milioni di euro (223 milioni nel 2022). Oggi l’azienda, un ecosistema integrato di tecnologie capaci di garantire qualità e tracciabilità lungo tutta la filiera, anche tramite l’applicazione dell’intelligenza artificiale e l’utilizzo di blockchain, è presente in 60 Paesi, con oltre 1300 dipendenti, 30 filiali, una rete di oltre 40 partners internazionali. Ed è attiva in diversi settori come il farmaceutico, il beverage, il food, il cosmetico, il chimico ed il packaging.
Da un’intuizione universitaria all’espansione fuori dall’Italia
In un primo momento l’attività è rivolta al solo controllo qualità nell’industria farmaceutica per quanto riguarda il confezionamento dei farmaci. Poi arriva la Direttiva UE (in seguito anche quella americana) sul Track & Trace farmaceutico, per cui diventa obbligatorio tracciare tutta la filiera distributiva e seguire il percorso del farmaco dallo stabilimento fino alle farmacie e agli ospedali. La Turchia si propone di effettuare il primo progetto pilota per sperimentare l’applicazione della nuova direttiva. “E’ il momento in cui per noi arriva una grande opportunità – racconta Zorzella – Uno dei nostri più importanti clienti, Abbott, una nota azienda americana, che ha sede in Italia ma che opera anche in Turchia, ci chiede un supporto per realizzare sia i sistemi per il controllo del confezionamento sia i sistemi informativi che raccolgano i dati per renderli fruibili al consumatore”.
La allora “sconosciuta” Antares Vision diventa leader nel mercato turco. E la tecnologia, studiata per contrastare la contraffazione del farmaco, comincia ad essere richiestissima. Soprattutto dalle multinazionali che indicono gare interne alle quali partecipa anche Antares Vision. Comincia così la collaborazione con Sanofi, un’altra grande realtà internazionale del settore farmaceutico con tantissimi stabilimenti nel mondo. “Nel giro di pochi anni abbiamo trasformato quel piccolo laboratorio di grandi competenze tecniche, in provincia di Brescia, in una vera e propria industria capace di lavorare con tutto il mondo – continua Zorzella – arrivando tra il 2012 ed il 2017 ad essere leader mondiale di queste soluzioni e conquistando anche il mercato americano, oggi per noi il primo in termine di volume di affari”.
Diamind e la filosofia aziendale
L’ultimo progetto sviluppato è Diamind, un ecosistema di soluzioni più intelligente e integrato che utilizza le migliori tecnologie per connettere tutti i livelli: linea, stabilimento, magazzino, azienda e supply chain. Come tutte le idee innovative sviluppate in Antares Vision Group, anche questo unisce le competenze del team di ricerca e sviluppo a quelle dei gruppi di tecnologia e software. Con il valore aggiunto apportato da tutte quelle realtà imprenditoriali più piccole che si sono unite al Gruppo, mosse dalla stessa passione.
“Perché è solo una grande passione per quello che fai che ti permette di andare avanti e di insistere – fa notare Zorzella – . Noi italiani abbiamo grandi competenze, creatività e dobbiamo investire su queste”. L’età media in Antares è di 32 anni e mezzo: un team internazionale, con le sue complessità ma anche per questo capace di portare valore aggiunto. All’interno dell’azienda è possibile partecipare all’associazione culturale, a quella sportiva oppure intrattenersi nella sala musica. Insomma, un modello di business in cui anche il benessere della persona ha un ruolo chiave.
