Per la prima volta dall’epoca del lockdown forzato, Apple chiede ai propri dipendenti di tornare in ufficio per lavorare in presenza
La richiesta riguarda per il momento solo i dipendenti che risiedono nella contea di Santa Clara, in California, e quindi a poca distanza dal nuovissimo campus che l’azienda di Cupertino ha commissionato all’architetto Norman Foster. Ed è una richiesta piuttosto semplice: dal 5 di settembre, i dipendenti saranno chiamati a passare in ufficio almeno tre giorni a settimana, mentre potranno continuare a lavorare da remoto per gli altri due.
Una soluzione tutto sommato in linea con quella presa da molte altre aziende americane e non che, in allerta contro possibili recrudescenze del virus, non hanno avuto modo di sperimentare differenti soluzioni per il lavoro da remoto.
Ma c’è di più: secondo Bloomberg, infatti, dei tre giorni a settimana che i dipendenti passeranno presso la sede centrale della Mela, solo uno è di libera scelta: i vertici dell’azienda, infatti, avrebbero ritenuto martedì e giovedì giornate obbligatorie di presenza. Lunedì, mercoledì e venerdì resteranno dunque di libera scelta dei lavoratori.
Verso una approccio al lavoro “ibrido”
L’idea del management è quella di incentivare una modalità di lavoro “ibrida”, che alterni presenza e prestazioni da remoto: una scelta abbastanza inusuale se si guarda proprio al panorama della Silicon Valley e a vari giganti del settore tech. Basti ricordare che Twitter sta dismettendo buona parte dei propri uffici fisici per agevolare una transizione verso forme di smartworking totale (e contenere i costi).
Mai stato così per Apple. L’azienda ha sempre sostenuto modalità di lavoro che alternassero presenza e remote working: infatti, già nel corso dell’estate passata l’azienda di Cupertino aveva avanzato una proposta per il rientro e l’adozione di misure “ibride”. Allora, una nuova e rapida escalation di contagi aveva bloccato l’iniziativa: oggi, Apple ci riprova.
Lo stesso capo del dipartimento di ingegneria – Craig Federighi – ha confermato che da settembre ci sarebbe stato il “vero inizio” del lavoro in presenza, sebbene alcuni dipendenti fossero tornati a lavorare in ufficio già negli ultimi due mesi. Resta da vedere la mossa del gigante tecnologico si rivelerà un successo o meno: come sempre in questi casi, le aziende leader potrebbero influenzare l’approccio al business management di tantissime altre realtà.