Ogni anno, a cavallo tra l’ultima fetta di pandoro e i fuochi d’artificio di mezzanotte, ci caschiamo. Armati di un bicchiere di spumante e di speranze fresche di giornata, ci promettiamo di rivoluzionare la nostra vita. “Quest’anno mi iscrivo in palestra e ci vado sul serio!”, “Mangio sano, smetto di fumare, leggo un libro a settimana e risparmio soldi”. Insomma, trasformiamo gennaio in una gigantesca lista di “to-do” esistenziali.
E poi? Poi arriva febbraio, i cioccolatini di San Valentino e il freddo che giustifica il divano. Ed eccoci lì, a guardare la lista dei buoni propositi con un misto di nostalgia e imbarazzo.
Ma perché ci succede ogni anno?
Spoiler: non è perché siamo incapaci, ma perché siamo… umani.
Ma non diamoci per vinti, un passo alla volta potrebbero essere anche realizzabili, un passo alla volta.
Il circolo vizioso delle promesse mancate
1. Siamo degli inguaribili ottimisti
A Capodanno siamo convinti di poter diventare una versione deluxe di noi stessi. Quella che si sveglia alle 5 del mattino, beve smoothie verdi e fa yoga con un sorriso zen. Ma la realtà? Svegliarsi alle 7 senza urlare contro la sveglia sarebbe già un miracolo.
2. Facciamo gli “atleti da divano”
“Quest’anno corro 10 chilometri al giorno!” dice il tizio che non fa jogging dal liceo. Impostiamo obiettivi ambiziosi che richiederebbero un personal trainer, un coach motivazionale e forse una seconda vita.
3. Confondiamo il proposito con la magia
Scrivere “Diventare più produttivo” su un foglio non è un incantesimo che trasforma il lunedì mattina in un episodio di “SuperQuark”. Senza un piano concreto, i buoni propositi restano solo buone intenzioni. E, si sa, di intenzioni sono lastricate le strade dei fallimenti.
Ma non è tutto da buttare
Perché, nonostante tutto, ogni anno ci proviamo? Forse perché credere nel cambiamento, anche solo per un momento, è qualcosa che ci dà energia. E, diciamocelo, fallire ha anche i suoi lati divertenti. Tipo guardare l’abbonamento in palestra scadere senza mai aver tolto il cellophane dalla tessera.
E poi c’è una grande verità: fallire non significa aver perso. Magari non hai perso quei chili che speravi, ma hai scoperto una nuova ricetta di pancakes. Forse non hai risparmiato quanto volevi, ma hai investito in momenti felici. E tutto sommato, va bene così.
Come rendere i nostri buoni propositi realizzabili (o almeno meno catastrofici)
Ecco qualche consiglio pratico per dare ai tuoi propositi una chance più seria. O almeno una chance di sopravvivere a gennaio.
1. Inizia con micro-obiettivi
Vuoi diventare un maratoneta? Inizia camminando per 10 minuti al giorno. Vuoi mangiare meglio? Aggiungi una verdura al tuo piatto (sì, patatine fritte non contano). Come dice BJ Fogg, autore di Tiny Habits, “se vuoi fare grandi cambiamenti, inizia in piccolo”. Tipo minuscolo.
2. Rendi tutto più specifico
Dire “voglio essere più sano” è come dire “voglio essere più ricco” e poi comprare biglietti della lotteria. Meglio un obiettivo chiaro: “Mangio una mela al giorno” o “Faccio 10 flessioni ogni mattina”. Così, almeno, sai da dove cominciare.
3. Accetta che potresti fallire
E va bene così. Cadere fa parte del processo. La cosa importante è rialzarsi… o almeno rotolarsi nella giusta direzione.
4. Lascia stare i propositi altrui
Solo perché il tuo vicino fa CrossFit alle 6 del mattino non significa che devi farlo anche tu. Trova ciò che conta per te. Magari il tuo obiettivo non è “correre la maratona”, ma semplicemente avere più tempo per leggere. E va benissimo così.
5. Festeggia ogni micro-successo
Hai bevuto 8 bicchieri d’acqua oggi? Stappa lo spumante! Hai fatto una passeggiata di 15 minuti? Meriti una standing ovation (dentro di te, ovvio). Ogni passo avanti è un passo nella giusta direzione.
Anche nel business… si fallisce, ma si impara
Le aziende non sono immuni al virus dei buoni propositi. “Quest’anno raddoppieremo il fatturato!”, “Lanceremo 10 nuovi prodotti!”, “Diventeremo virali su TikTok!”. Ma senza un piano concreto e obiettivi realistici, questi propositi finiscono per essere slogan vuoti.
Il segreto? Gli stessi principi che valgono per i propositi personali:
– Fissare obiettivi specifici e raggiungibili.
– Creare sistemi per monitorare i progressi.
– Celebrare ogni piccolo traguardo.
Un’azienda che vuole crescere non deve puntare a “essere la prossima Apple” entro aprile, ma a migliorare un prodotto alla volta, rafforzare la squadra, e ascoltare i clienti.
Alla fine, conta provarci
C’è qualcosa di magico nel credere che possiamo cambiare. Anche se falliamo, il semplice fatto di provarci ci avvicina a chi vogliamo essere. La vita non è una gara di perfezione, ma un viaggio fatto di tentativi, errori e, qualche volta, successi.
Quindi, che tu stia scrivendo i tuoi propositi su una lista o li stia improvvisando dopo aver letto questo articolo, ricordati: il vero obiettivo è provarci. E, se possibile, divertirti nel processo. E se proprio non riesci… c’è sempre il prossimo Capodanno! 🥂
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