Come sfruttare il boom dello yoga

Di
Redazione Millionaire
10 Agosto 2012

Secondo il Financial Times, è la disciplina più praticata nelle città di tutto il mondo dopo la crisi del 2008. Uomini d’affari, manager e Marines sono i nuovi appassionati del “saluto al sole”. Cinque strade per intraprendere nel settore

Dieci miliardi di dollari. È quanto vale il mercato dello yoga nel mondo. Una torta ricca che attira neoappassionati e imprenditori al passo coi tempi. La disciplina indiana sta attraversando un momento d’oro in tutto il mondo. Folgorati dallo yoga, non solo donne in cerca di equilibrio interiore, ma anche Marines e uomini in carriera. Piace a chi vuole smettere di fumare, a chi ha mal di schiena, a chi vuole un fisico asciutto.

Secondo il Financial Times, lo yoga è la disciplina più praticata nelle città di tutto il mondo dopo la crisi finanziaria del 2008. I broker di Wall Street, stressati dalla volatilità dei mercati, si stanno buttando sullo yoga. Si parla di 100 milioni di praticanti. In Italia i fanatici dell’“Om” sono oltre un milione. «Una disciplina tradizionalmente femminile che, negli ultimi anni, ha visto crescere gli uomini e gli over 40 e in cui iniziano a cimentarsi anche i bambini» dicono dalla Federazione italiana yoga (www.yogaitalia.org). Con un pubblico che cresce senza sosta, aumenta di pari passo il volume d’affari prodotto, oltre che dall’imponente business dei corsi di yoga, dalla vendita di abbigliamento tecnico, tappetini, libri, dvd, vacanze a tema, conferenze. In Italia c’è un giro d’affari da 200 milioni di euro.

Le occasioni per intraprendere con pochi capitali ci sono. L’importante poi è dare la “caccia al cliente” con un marketing efficace.

Il business delle scuole

Organizzare corsi di yoga e seminari di approfondimento per insegnanti è un business. Data la concorrenza sempre più agguerrita, è indispensabile proporre, oltre alle pratiche classiche, alcune delle novità che spopolano all’estero come l’Antygravity-yoga, praticato con speciali imbragature; lo Yogalates (fusione col pilates); il Poweryoga abbinato al fitness; il Nia, che mixa yoga con danze e arti marziali, yoga per la gravidanza, yogaerobica, yoga-spinning. C’è persino il Laughter-yoga (yoga della risata), lo yoga nudista e lo yoga demenziale inventato da Jacopo Fo (www.alcatraz.it). Innovative le location: le lezioni sempre più spesso si tengono all’aperto, in spiaggia, in piscina, all’interno di bio-cafè come il Mudra di Milano (www.mudramilano.com), ma anche in azienda o in collaborazione con scuole, ospedali, carceri.

Cosa serve?Per aprire una scuola basta una sala di 30-40 mq per 10 persone. È prassi diffusa costituire un’associazione culturale o sportiva dilettantistica riservata ai soci. Solo per un centro multisala conviene avviare una società. È necessario avvalersi di maestri specializzati. Chi vuole insegnare deve frequentare una scuola riconosciuta dalla federazione e seguire corsi professionali di tre-quattro anni, (prezzi da 3.000 a 5.000 euro), oltre a seminari (www.yogaitalia.org).

Investimenti? Allestire una sala corsi con parquet, tappetini, stereo e accessori vari può costare da 5.000 a 15.000 euro, se si prevedono bagni e spogliatoi.

Guadagni? Le scuole del Centro-Sud chiedono 50 euro al mese per una lezione a settimana e 80-90 euro per due volte. Al Nord il mercato permette di alzare i prezzi anche del 20-30%. I maestri di gran fama chiedono anche 100-150 euro l’ora. Con un centinaio di iscritti,  le entrate ammontano almeno a 60mila-70mila euro l’anno. Tolti i costi per insegnanti (da 15 a 40 euro all’ora o a provvigione, dal 50 al 70%), affitto, riscaldamento, commercialista ecc., il guadagno è tra 15mila e 25mila euro.

Sfrutta il tuo bed&breakfast 

«Abbiamo puntato su un target medio-alto e ogni settimana organizziamo nel nostro bed & breakfast seminari di yoga, reiki e meditazione. C’è un interesse enorme, non solo tra gli ospiti, ma anche tra la gente del posto, spazio d’impresa» sostiene Daniela Rostagno che gestisce con il marito Daniele il b&b Larcansel, vicino al Sestriere.

Cosa serve? L’apertura di un b&b è disciplinata da leggi regionali che, tra le altre cose, stabiliscono il numero massimo di camere per gli ospiti all’interno della propria abitazione (in genere non più di tre). Per i corsi, basta allestire una sala di 25-30 mq, elegante e confortevole, e affidarsi a un maestro con un buon curriculum.

Investimenti? La spesa per la predisposizione del b&b varia in base al numero delle camere e allo stato dei locali, ma in genere non supera 5.000 euro a stanza. A ciò va aggiunto qualche migliaio di euro per la sala corsi, tra pavimento in legno e quel minimo di attrezzatura necessaria.

Guadagni? Per una camera doppia si parte in genere da 50 fino a 150 euro a notte, in base al prestigio della struttura e della località, mentre per una lezione di yoga si chiedono da 10 a 20 euro con gruppi da 5-10 persone. Se l’attività è ben avviata è ragionevole prevedere ricavi di almeno 30mila euro l’anno per i soggiorni e di qualche migliaia di euro dai corsi. Sul servizio di ricettività il guadagno è oltre il 60% dell’incasso, mentre coi corsi, se gli insegnanti si pagano a provvigione, si va dal 30 al 50%.

Il consiglio in più «Noi abbiamo costituito un’associazione culturale, possiamo fare anche ristorazione, vegetariana, macrobiotica o con prodotti km 0, che vanno molto tra gli yogini e dove si guadagna bene» consiglia Rostagno.

Apri una libreria specializzata

«Vivere di soli libri per lo yoga è possibile, per chi apre in una posizione centrale di una grande città, altrimenti si può creare uno yoga-bazar come quello che c’è a Roma (www.yogabazar.it), che vende un po’ di tutto per lo yoga (incensi, tute, rulli da massaggio, pietre energetiche ecc.)», spiega Luca Sposito, titolare della Libreria Shanti a Roma, vicino all’Eur.

Cosa serve? Oltre alla passione per il tema specifico, bisogna essere aggiornati sulle novità dei cataloghi e le uscite di traduzioni, per soddisfare una clientela esigente.

Investimenti? In generale alcuni editori/grossisti forniscono i libri in conto vendita (dietro fideiussione iniziale). In caso contrario l’investimento per  il magazzino dipende dai titoli e può andare da 10mila  a 20mila euro, più altri  5mila-10mila per chi trattta gli “accessori” dello yoga. Arredo compreso, ci vogliono circa 40mila euro.

Guadagni? Gli editori riconoscono alle librerie provvigioni sulle vendite comprese tra 20 e 30% dei prezzi di copertina (da 15 a 30 euro). Nell’ipotesi di un fatturato medio giornaliero di 500 euro, i ricavi annui si attestano sui 150mila euro, con provvigioni per 40mila. Tolti i costi di gestione, che per una piccola attività sono quantificabili intorno a 20mila euro, si può prevedere un guadagno di 1.500-2.000 euro mensili.

Monica Gadda

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