È tra i vincitori dell’Oscar Green 2014, la competizione che Coldiretti dedica ai giovani innovatori del mondo agricolo. Pasquale Polosa, 29 anni, lucano, ha puntato sul potenziale della canapa: dai suoi semi produce olio e farina, pasta, cioccolato e biscotti e sta creando una filiera per utilizzare la pianta per tessuti e materiali per la bioedilizia.
Laureato in scienze motorie e con un passato come personal trainer, Pasquale si è avvicinato all’agricoltura da appassionato: «Lavoravo a Roma nel fitness, amavo il mio lavoro, ma ho capito che non mi bastava. Volevo dare un contributo al miglioramento dell’ambiente, dimostrare che era possibile produrre diversamente e in modo sostenibile. Poi da sportivo, mi informavo su prodotti per un’alimentazione sana. Mi sono imbattuto nella canapa, ho fatto ricerca e ho scoperto che le sue mille risorse» racconta a Millionaire.
Pasquale viaggia in tutta Italia, segue convegni sulla canapa, studia da autodidatta, condivide le sue idee con un amico, Giuseppe Mancuso, 27 anni, che stava preparando un esame di economia proprio sul business della canapa: «Tutto è nato da una chiacchierata. Poi ci siamo detti che potevamo provare. Siamo tornati in Basilicata, Oppido Lucano (PZ): lì conoscevo gente e sapevo e dove cercare i terreni. Abbiamo individuato un vecchio canapaio. Siamo partiti da 4 ettari oggi ne abbiamo più di dieci».
Investe 30mila euro e inizia con i primi prodotti: farina e olio: «Li vendiamo a negozi biologici, erboristerie, fornai, ai pastifici: nascono pasta, biscotti, cioccolato… Abbiamo un sito e-commerce dove comprano da noi soprattutto vegani e vegetariani e celiaci. Vendiamo sia al dettaglio che all’ingrosso: un chilo di farina costa all’incirca sui nove euro, un litro d’olio sui 35-40 euro».
Omega 3 e omega 6, vitamina E, otto aminoacidi essenziali, sali minerali, tante le proprietà del prodotto: «È solo l’inizio. Stiamo creando un organizzazione di produttori per legare tutti coloro che coltivano e producono canapa. Sono tante le destinazioni della pianta, da quello alimentare, omeopatico, cosmetico…».
Quali sono le chiavi per creare un prodotto innovativo nel campo agricolo?
Sembra banale, ma bisogna, innanzitutto rispettare la natura. Non pensare in termini di quantità di prodotto, ma di qualità. E poi soprattutto ragionare in modo più generale, pensando al prodotto agricolo non solo nell’ambito alimentare, ma in tutti i suoi possibili utilizzi: dalla medicina, all’edilizia. Per lo stesso motivo occorre fare filiera, legarsi a tutte le realtà del territorio che in qualche modo sviluppano o si interessano al tuo prodotto. E infine, puntare sul Web, creare un buon canale e-commerce per facilitare la ricerca e l’acquisto da parte dei clienti interessati».
INFO: http://www.canapalucana.it/
Giancarlo Donadio
(Fonte foto © Oscar Green Giovani Impresa)
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