Dal 1° gennaio 2025 entrerà ufficialmente in vigore il nuovo Codice Ateco dedicato agli influencer e ai content creator, riconoscendo formalmente queste professioni come attività economiche regolate dal punto di vista fiscale e normativo. Il codice Ateco, 73.11.03, identifica gli influencer come professionisti che conducono campagne di marketing e forniscono servizi pubblicitari specifici, superando l’attuale inadeguatezza dei codici Ateco disponibili.
Un percorso di tre anni per il riconoscimento della professione
Il risultato è il frutto di un lavoro congiunto durato oltre tre anni, condotto da Istat, Eurostat e il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, in collaborazione con associazioni di categoria come l’Associazione Italiana Content Digital Creators (AICDC), Assoinfluencer e Confcommercio Professioni. L’iniziativa è stata sostenuta da esponenti del governo, come il sottosegretario Massimo Bitonci, ed è stata accolta con entusiasmo dalle istituzioni e dai professionisti del settore.
Il presidente di Assoinfluencer, Jacopo Ierussi, ha definito l’introduzione del codice Ateco come un “traguardo storico per il settore”, aggiungendo che rappresenta solo l’inizio di un percorso volto a consolidare e regolare ulteriormente questa attività. Anche Sara Zanotelli, presidente di AICDC, ha sottolineato l’importanza della collaborazione fra le parti: “Abbiamo raggiunto un risultato storico che rappresenta un primo passo verso una normativa sistemica”.
Il nuovo Codice Ateco e il riconoscimento professionale
Fino a oggi, gli influencer erano costretti a utilizzare codici Ateco non specifici, come:
– 73.11.02 (“Conduzione di campagne di marketing e altri servizi pubblicitari”) per chi guadagna dalle sole sponsorizzazioni;
– 73.11.01 (“Ideazione di campagne pubblicitarie”) per chi crea contenuti e post;
– 74.20.19 (“Altre attività di riprese fotografiche”) o 74.20.12 (“Riprese aeree nel campo della fotografia”) per creator con competenze fotografiche.
Queste soluzioni, però, non rispecchiavano le peculiarità del lavoro dell’influencer, che ora potrà essere regolato con maggiore precisione dal nuovo codice.
Apertura della partita IVA: obblighi e costi
A partire dal 2025, chiunque voglia intraprendere la carriera di influencer o content creator a livello professionale dovrà aprire una partita IVA, utilizzando il codice Ateco 73.11.03. Il processo prevede:
– L’iscrizione alla Camera di Commercio tramite la pratica ComUnica;
– Pagamento di imposte e tasse come:
– 17,50 euro di imposta di bollo,
– 18 euro di diritti di segreteria,
– 53-120 euro di diritto camerale annuale;
– La registrazione presso l’ufficio Suap del Comune di riferimento (con un costo massimo di 200 euro).
Inoltre, sarà obbligatorio dotarsi di strumenti come una firma digitale e una posta elettronica certificata (PEC), con costi annui che si aggirano intorno ai 35 euro.
Contributi INPS e tassazione
Un capitolo significativo riguarda i contributi previdenziali e le imposte. Gli influencer dovranno versare:
– Contributi fissi di 4.515,43 euro annui, indipendenti dal volume d’affari;
– Contributi variabili, calcolati sul reddito imponibile eccedente i 18.415 euro, con un’aliquota del 24,48%.
Dal punto di vista fiscale, il regime forfettario consente una tassazione agevolata al 5% per i primi cinque anni, applicata al 78% del volume d’affari. In alternativa, il regime ordinario prevede aliquote progressive Irpef, dal 23% al 43% a seconda del reddito.
Lotta all’evasione fiscale
La regolamentazione nasce anche con l’obiettivo di contrastare l’evasione fiscale, che in questo settore ha raggiunto proporzioni significative. La Guardia di Finanza ha già condotto diverse operazioni per scoprire redditi non dichiarati, con casi emblematici come quello di marzo 2024, in cui sono stati individuati 11 milioni di euro di redditi nascosti. Tra le pratiche elusive più diffuse vi sono:
– Pagamenti in nero;
– “Barter agreements” non dichiarati, ossia compensi sotto forma di prodotti o benefit;
– Dichiarazioni di prestazioni gratuite.
Il nuovo codice Ateco rappresenta quindi uno strumento fondamentale per monitorare e regolamentare un settore in crescita esponenziale.
Un passo avanti per la creator economy
La creazione di un codice Ateco specifico è un riconoscimento del ruolo centrale della **creator economy** nell’ecosistema economico italiano. Con sempre più giovani che vedono nell’influencer marketing una carriera ambiziosa, il settore richiede un quadro normativo chiaro, in grado di valorizzare il lavoro creativo e garantire il rispetto degli obblighi fiscali.
L’auspicio è che questa normativa contribuisca non solo a combattere l’evasione, ma anche a professionalizzare ulteriormente il settore, rendendo più trasparente e competitivo un mercato che ormai rappresenta una fetta significativa dell’economia digitale.
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