Mandi messaggi, video, foto. Metti un timer (dai 5 secondi alle 24 ore), invii e dopo il tempo che tu prestabilisci, il contenuto si autodistrugge e non restano tracce. Lorenzo Teti, 25 anni e Tommaso Cestarollo, 26 anni, da Lendinara, provincia di Rovigo, hanno ideato l’alternativa made in Italy a Snapchat, App di messaggistica istantanea dell’americano Evan Spiegel, valutata 10 miliardi di dollari (ne parliamo qui): «Eravamo in macchina quando alla radio abbiamo sentito che esisteva un’App dove potevi mandare foto che dopo un certo tempo si autodistruggevano. Allora ci siamo mossi. Abbiamo scaricato l’App, studiato i punti deboli e provato a realizzarne una tutta nostra, allargando il discorso ai messaggi e ai video» racconta Lorenzo a Millionaire.
Dopo l’idea, cercano un socio, un amico che crede nell’idea tanto da investire soldi di tasca sua. Qualche decina di migliaia di euro per consentire a Lorenzo e Tommaso di affidare il lavoro a due sviluppatori, uno in ambito Ios e l’altro in ambito Android: «C’è tanto bisogno di privacy e sicurezza in un mondo in cui tutto ormai è tracciabile. È da quest’idea che siamo partiti. A differenza di SnapChat, la nostra CackleChat (da cackle, in inglese “schiamazzo”) non limita l’autodistruzione del messaggio a 10 secondi, l’utente può impostare il tempo a suo piacimento. Inoltre, i contenuti vengono eliminati dal server, mentre in SnapChat questo non sempre è avvenuto: voglio ricordare lo scandalo in Canada, con i server hackerati e la privacy delle persone violata. In più, abbiamo creato un’App più immediata e semplice da utilizzare, immediata come Whatsapp. E non c’è pubblicità a infastidire gli utenti».
Realizzano una versione beta e iniziano a testarla sugli store, mentre migliorano le funzioni e l’usabilità: «La versione rilasciata a dicembre ha riscosso un successo immediato: decine di migliaia di download e 300mila messaggi inviati. Siamo tra le prime venti App più scaricate su Apple Store nella categoria social network, davanti a colossi come Google + e WeChat».
Oggi lavorano al modello di business e a nuove funzionalità: «Non chiederemo un euro all’utente che potrà scaricare l’App sempre gratuitamente. Lavoriamo alla fase 2 nella quale offriremo agli utenti la possibilità di tradurre i messaggi: es. se invio un messaggio dall’Italia a una ragazza che vive in Francia, lei visualizzerà il messaggio in francese».
Ispettore per Generali Italia (si occupa di investimenti, risparmi e previdenza nel ramo assicurativo), ha creato l’App per oggi: «Ho imparato che chi vuole investire nel mondo dell’App, deve prima sviluppare un modello di marketing solido. In questa fase, abbiamo destinato la maggior parte degli investimenti su Facebook ed è stato per noi un buon mezzo di diffusione: gli utenti possono farci domande su come funziona l’App e noi possiamo rassicurarli e fidelizzarli più velocemente. Se dovessi dare un consiglio direi parti dalla promozione. Hai pochi soldi? Ok. Allora fai poche cose, ma falle bene».
INFO: http://www.cacklechat.com/
Giancarlo Donadio