La compravendita di domini — conosciuta anche come domain flipping — è una pratica diffusa nel mondo digitale. Consiste nell’acquistare domini web a prezzi accessibili con l’obiettivo di rivenderli, in futuro, a cifre notevolmente maggiorate. I domini sono l’equivalente digitale di un “indirizzo” sul web, e, come nel caso degli immobili, ci sono alcuni nomi particolarmente ambiti. Questi possono diventare risorse incredibilmente redditizie quando, ad esempio, vengono acquistati da grandi aziende per motivi di branding o marketing.
L’investimento iniziale per l’acquisto di un dominio spesso è contenuto, partendo da poche decine o centinaia di euro (o dollari). Tuttavia, alcuni domini riescono ad attirare cifre milionarie: il valore può crescere in modo esponenziale quando le condizioni di mercato, la notorietà del dominio o il suo utilizzo strategico ne aumentano la domanda. Non mancano esempi che mostrano i potenziali profitti di questo mercato, ma anche i rischi legati a un investimento che potrebbe non portare frutti.
L’acquisto di Chat.com da parte di OpenAI
Tra i casi recenti di successo nel settore spicca l’acquisizione del dominio Chat.com da parte di OpenAI, società nota per lo sviluppo di ChatGPT. Secondo alcune fonti, OpenAI avrebbe pagato una cifra superiore ai 15 milioni di dollari investiti solo un anno prima da Dharmesh Shah, co-fondatore di HubSpot, per acquistare lo stesso dominio. Ora, digitando “chat.com” nella barra di un browser, si viene automaticamente reindirizzati alla pagina di ChatGPT, a testimonianza dell’importanza strategica di questo nome per il colosso dell’intelligenza artificiale.
L’acquisizione di Chat.com è un perfetto esempio di come i nomi brevi e rilevanti possano giocare un ruolo essenziale per aziende che puntano a consolidare la propria presenza online. Nel caso di OpenAI, un dominio semplice e potente come “chat” rende la piattaforma più facilmente accessibile e rafforza il branding. È probabile che OpenAI abbia optato per un accordo di riservatezza sul costo finale, lasciando ipotizzare che l’importo possa essere stato ancora più alto rispetto ai 15 milioni investiti inizialmente da Shah.
Altri esempi di domini venduti a prezzi da record
Il mercato dei domini ha visto molte altre transazioni significative. Ecco alcuni dei casi più noti e dei prezzi record che hanno attirato:
Cars.com – Venduto per la cifra record di 872 milioni di dollari nel 2017 a Gannett Co., Inc., rappresenta uno dei domini più costosi mai venduti. Si tratta di un dominio estremamente ricercato per il mercato automobilistico.
Business.com – Un altro esempio importante è la vendita di business.com, che nel 2007 è stato acquistato per 350 milioni di dollari dalla società RH Donnelley, grazie alla sua versatilità nel rappresentare il mondo del business.
LasVegas.com – Questo dominio è stato venduto per 90 milioni di dollari nel 2005 alla Las Vegas Convention and Visitors Authority, una scelta strategica per promuovere la città di Las Vegas a livello globale.
Come funziona il domain flipping e perché può essere remunerativo
Il domain flipping non è semplicemente un’acquisto “casuale” di domini, ma richiede studio, esperienza e un’analisi strategica del mercato digitale. La maggior parte degli investitori si concentra su domini con parole chiave strategiche, facili da ricordare, brevi e con un potenziale di branding elevato.
Alcuni dei fattori chiave che determinano il valore di un dominio includono:
– Brevità e semplicità: domini brevi e facili da ricordare hanno più valore.
– Profilo di backlink: domini con link di qualità già esistenti possono avere un migliore posizionamento sui motori di ricerca.
– Settore di mercato: domini in settori competitivi, come viaggi, automobili e finanza, possono essere particolarmente redditizi.
– Storicità: domini registrati da molto tempo, con un “passato web” solido, sono considerati più affidabili.
Per scovare domini appetibili, gli investitori spesso usano piattaforme di aste di domini, come GoDaddy Auctions e NameJet, dove competono per ottenere i migliori nomi disponibili. Alcuni nomi possono anche essere trovati tra i domini scaduti e abbandonati, che possono rivelarsi miniera d’oro se analizzati correttamente.
I rischi del domain flipping
Il domain flipping non è privo di rischi. Uno dei maggiori svantaggi è che un dominio potrebbe non essere mai venduto. Per ogni dominio che viene venduto a cifre astronomiche, ce ne sono molti altri che restano invenduti o che generano solo un piccolo margine di profitto. Inoltre, mantenere grandi portafogli di domini comporta spese di rinnovo annuali, che possono erodere i profitti se non c’è una domanda sufficiente.
Con l’espansione dei servizi online e la crescente importanza del branding digitale, il mercato dei domini è destinato a crescere ulteriormente. Tuttavia, la concorrenza è intensa, e molti domini facili e generici sono già stati acquistati da tempo.
La compravendita di domini può rivelarsi un’attività redditizia, specialmente per chi ha un occhio allenato a riconoscere le opportunità emergenti e a saperle sfruttare. Tuttavia, come in ogni investimento, è essenziale bilanciare le aspettative e considerare i rischi coinvolti.
Se l’argomento ti intriga e vuoi saperne di più ti consigliamo di visitare la “Guida definitiva” al domain flipping preparata dal nostro partner Kinsta.com
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